Rimborsi per la dialisi, trasporti a rischio per i pazienti
Sono sei le associazioni di volontariato che hanno deciso di non rinnovare la convenzione con l’Asl per il trasporto delle persone dializzate. Sei delle 24 che, nei giorni scorsi, sono state raggiunte da un avviso di garanzia dalla Procura nell’ambito di un’inchiesta per «rimborsi gonfiati». Ad essere indagati, anche il direttore generale dell’Asl di Brescia, Carmelo Scarcella e il direttore sanitario Francesco Vassallo.
Con il mancato rinnovo della convenzione, in concreto, 26 persone tra meno di un mese potrebbero non avere più assicurato il trasporto dalla loro abitazione al Centro dialisi, dove devono recarsi regolarmente tre giorni a settimana per una terapia salvavita.
Non è escluso che le Associazioni - così come ha già deciso di fare la Croce Bianca - continueranno a spese loro a trasportare i dializzati, fino a quando non verranno sostituite. La convenzione, scaduta il 30 giugno scorso, era stata prorogata per tutte a fine luglio, in attesa del bando di gara per assegnare il servizio. «Se non ci sarà nessuno disponibile - raccontano fonti autorevoli - dovrà per forza intervenire l’Areu attraverso le sue declinazioni territoriali: il trasporto con l’ambulanza diventa emergenza perché la dialisi è una terapia salvavita. Del resto, chi usa l’ambulanza, ovviamente, non è nelle condizioni di recarsi al Centro dialisi con mezzi propri».
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