Rilancio: nel Bresciano l’era post Covid parte con 77,7 milioni

Il Fondo per le province più colpite prevede 61 euro a residente: i 205 municipi «li avranno entro luglio»
Al Comune capoluogo la fetta maggiore dei contributi, pari a oltre 12 milioni di euro - © www.giornaledibrescia.it
Al Comune capoluogo la fetta maggiore dei contributi, pari a oltre 12 milioni di euro - © www.giornaledibrescia.it
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Per tutto il giorno i sindaci di casa nostra sono rimasti in sospeso, spettatori del continuo valzer di rinvii che ha fatto da colonna sonora al decreto Rilancio.

È stata, insomma, una giornata col fiato sospeso fino all’ultimo, quella di ieri: sul tavolo, del resto, c’erano (anche) i fondi chiesti a gran voce proprio da Brescia, divenuta capofila della «cordata» delle province che più hanno scontato il dramma coronavirus.

Una mini manovra ad hoc, incastonata nel pacchetto di 55 miliardi, che vale ben 200 milioni di euro «extra» da ripartire appunto tra Brescia, Bergamo, Cremona, Lodi e Piacenza. E che ora si fa più concreta. Anche se lo sperato nullaosta dal Cdm non è arrivato, è chiaro infatti che sono altri i fronti sui quali è catalizzato il duello interno all’esecutivo, che non è intenzionato a rimangiarsi la parola con gli enti locali.

A sancirlo è l’articolo 121 dell’ultima stesura del decreto, che stabilisce anche il criterio di ripartizione del tesoretto: la popolazione residente. A Brescia spetta una fetta consistente dei fondi: 77,7 milioni di euro (con quasi 12,2 milioni per il capoluogo), vale a dire...

 

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