Rifiuti, raccolta mista al via nel marzo 2016. Polemica sui costi

Nel marzo 2016 l'inizio del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti in città, a tenere banco è il tema delle tariffe. Fondra: «vera svolta epocale»
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È iniziato il conto alla rovescia per l’avvio del nuovo sistema di raccolta rifiuti in città. Il combinato partirà nel marzo 2016 nella zona sud est della città (per l’esattezza in sette quartieri) e venerdì è stato presentato ai consiglieri comunali il piano esecutivo predisposto da Aprica su indicazione della Giunta e del Consiglio comunale. L’assessore all’ambiente Gigi Fondra ha parlato di «vera svolta epocale, dopo due anni di confronto con la città e le associazioni. Si tratta di una vera e propria rivoluzione».

Il piano prevede il sistema misto con porta a porta per carta, vetro e lattine e plastica e il conferimento in cassonetti a calotta per indifferenziato e umido. Secondo la relazione di Aprica i costi medi nei primi cinque anni del servizio di raccolta rifiuti crescerà del 7,95%. Di diverso avviso sono le opposizioni a partire dalla Lega che con il capogruppo Gallizioli sostiene che l’aumento dei costi sarà almeno del 10% solo il primo anno e accusa Aprica «di non aver fatto un buon lavoro nell’interesse di un’Amministrazione che di fatto ne è proprietaria». Francesco Puccio di X Brescia addirittura definisce il piano di raccolta come un «progetto Cartier»: «Complesso e che rischia di costare molto di più del previsto anche nei primi cinque anni».

Il discorso dei costi, che secondo il prospetto sarà nel 2016 di 27,8 milioni per arrivare ad una punta massima di 28,7 nel 2018 e scendere a 26.8 milioni nel 2021, influenza direttamente le bollette che i bresciani si troveranno a pagare. Gamba del Movimento 5 Stelle, Vilardi e Margaroli di Forza Italia hanno sollevato più di un dubbio sulla tariffazione puntuale. Secondo Aprica la possibilità di introdurre bonus in base ai rifiuti che ogni utente conferirà nei cassonetti a calotta sarà valutabile solo dal 2019 e prenderà in considerazione solo i rifiuti indifferenziati. Quella delle tariffe sarà sicuramente il tema che accompagnerà l’intera processo, lungo 14 mesi, che porterà il sistema combinato in tutta la città (l’ultima zona sarà il centro storico dove sarà attivato nell’aprile 2017).

Nel progetto emergono molti dettagli interessanti: Aprica comprerà 2100 nuovi cassonetti, ma sarà in affitto per le calotte, ovvero per il sistema che dovrà permettere agli utenti, attraverso un badge, di depositare i rifiuti. Non solo, esternalizzerà il servizio di raccolta vetro ad una cooperativa sociale. Secondo Aprica questo permetterà un risparmio, di diverso avviso i consiglieri che hanno chiesto cifre esatte sulla spesa per la locazione e quella per l’acquisto.

Il progetto partirà come detto nella zona sud est della città per poi seguire in senso orario altre 4 macrozone periferiche della città prima di approdare in centro storico. Si tratta secondo Aprica e secondo Fondra di una scelta ben precisa: le macrozone sono simili dal punto di vista della popolazione e si decide di partire dalla zona più eterogenea per affrontare sin da subito il maggior numero di problemi. Anche in questo caso sono state sollevate perplessità. Margaroli intravede un interesse politico: «Si inizia dai quartieri facili e si rinvia il problema via Milano o il centro». Margherita Peroni invece ritiene che «sarebbe stato meglio iniziare gradualmente per tipologia di rifiuto». Ora la discussione passa sul nuovo regolamento sui rifiuti che va approvato entro ottobre. Poi sarà la prova sul campo a dire se il nuovo sistema funziona. 

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