Riciclaggio di soldi dalla Svizzera, pensionato nei guai
Un’operazione sospetta indicata dalla Banca d’Italia. Parte da qui l’indagine della Guardia di finanza bresciana che ha portato al sequestro di valori per oltre 4 milioni di euro e ad indagare un pensionato bresciano. Aveva un bel gruzzolo in Svizzera che voleva far rientrare in Italia con lo strumento dello scudo fiscale tramite fiduciaria italiana che fungeva da sostituto d’imposta.
Il patrimonio era pari a 4,2 milioni. Inizialmente il pensionato aveva riferito alle Fiamme gialle che si trattava di una donazione da parte del genero, mai però documentata. Genero nei confronti del quale nel 2007 era stata emessa sentenza di condanna per reati tributari (nello specifico dichiarazione fraudolenta con l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti annotate nella contabilità della società che operava nel settore dei metalli e dei rottami di ferro).
Secondo gli inquirenti i soldi accumulati dal genero del pensionato in modo illecito erano stati trasferiti all’indagato proprio per ostacolare la provenienza delittuosa del capitale.
Nel 2012 il pensionato ha provveduto a reintrodurre in Italia parte della somma effettuando un cospicuo finanziamento soci ad una società immobiliare costituita solo due mesi prima, riconducibile peraltro al genero del pensionato.
Respinta in un primo momento dal gip la richiesta di sequestro preventivo, è stata invece accolta dal Tribunale del Riesame su richiesta della Procura e così è stato eseguito il provvedimento: sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza, sezione riciclaggio del Nucleo di Polizia Tributaria, 4 milioni di euro e il capitale sopciale della "fittizia" società immobiliare, di pertinenza del soggetto indagato.
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