Rezzato, famiglia si barrica in casa per evitare lo sfratto

Momenti di tensione stamane a Rezzato in un palazzina di via De Gasperi
Rezzato, manifestanti e carabinieri in strada durante lo sfratto - © www.giornaledibrescia.it
Rezzato, manifestanti e carabinieri in strada durante lo sfratto - © www.giornaledibrescia.it
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Momenti di tensione stamane a Rezzato in un palazzina di via De Gasperi. Uno degli inquilini si è infatti barricato in casa con la sua famiglia, composta oltre che dalla giovane moglie in attesa del quarto figlio, da tre bambini in tenera età, per evitare lo sfratto (il sesto tentativo di accesso) che l’ufficiale giudiziario era andato a notificargli accompagnato dai Carabinieri di Rezzato e Brescia.

Da subito, l'uomo, un 31enne di origini straniere, ma da sempre in Italia e residente a Rezzato da 5 anni, si è opposto asserragliandosi nell'abitazione. Per evitare l'accesso dell'ufficiale giudiziario ha persino disposto contro la porta d'ingresso alcuni mobili. La situazione pur sotto controllo è apparsa subito molto tesa, anche ai rappresentanti dell’associazione «Diritti per tutti» che da tempo con i servizi sociali di Rezzato seguono la vicenda della famiglia, resa delicata oltre che dalla presenza dei bimbi da quella di una donna in dolce attesa.

Dal 2019 il padre di famiglia non riesce a pagare l’affitto di 500 euro al mese (400 di canone e 100 di spese confominiali) alla proprietaria dell’appartamento per svariati motivi, va detto non tutti riconducibili alla mancanza di lavoro, acclarata ma solo per alcuni mesi, e ora superata da un nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il debito con la proprietà, anno dopo anno, è lievitato, malgrado il Comune sia intervenuto come prevede la legge sul sostegno del mantenimento degli alloggi, con un primo contributo di 6.000 euro per sanare una parte di debito. Contributo che la proprietà aveva accettato, non così la seconda tranche di altri 6.000 euro, preferendo a quel punto rendere eseguibile lo sfratto che aveva più volte minacciato. «Non ho ricevuto nessuna delle due tranche» ha fatto sapere invece la proprietaria attraverso la sua legale.

Pare che per la famiglia le assistenti sociali del Comune di Rezzato avessero trovato una soluzione abitativa a Lonato, che avrebbe però diviso la famiglia, cosa che il capofamiglia non intende assolutamente accettare. Dopo un paio d’ore di trattative fra l’ufficiale giudiziario, carabinieri e padrona di casa, per ora lo sfratto è stato rinviato al 14 febbraio. Nel frattempo si spera che possa essere trovata una nuova soluzione abitativa per tutta la numerosa famiglia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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