Rezzato da paese a città: per alcuni è solo una parola, per altri sarà un volano

La notizia del passaggio di Rezzato da paese a città, titolo concesso dal presidente Sergio Mattarella, è arrivata in Comune alcuni giorni fa, ed è stata poi diffusa dal sindaco Giovanni Ventura attraverso il canale Facebook del Comune. In una città semideserta per la settimana ferragostana, la piazza virtuale ha fatto quindi ancora una volta da cassa di risonanza, diventando l’argomento del giorno, soprattutto nei pochi locali aperti.
I cittadini
Alla domanda «Cosa ne pensa di Rezzato città?» posta direttamente ad alcuni neocittadini, la risposta più gettonata è stata quella dell’orgoglio di appartenenza, di sapere che il lavoro creato nei secoli da generazioni di rezzatesi ha prodotto dei risultati tali da meritare l’ambito titolo. A queste risposte altri hanno invece si sono chiesti se «questo essere diventati città al di là del titolo onorifico, porti qualcosa i concreto».
La risposta l’aveva già data il sindaco Ventura, dichiarando che pur essendo il titolo puramente onorifico, secondo le sue aspettative, avrebbe potuto portare una ricaduta turistica, ma naturalmente non solo, sulla neocittà. Commercianti.Anche alcuni esercenti presi fra quelli aperti in questi giorni hanno espresso la loro. «Sono molto contenta per il riconoscimento - dice Carmela Sberna, titolare dell’omonima edicola-tabaccheria -, poi però penso che la mentalità non cambierà e rimarrà quella del paese peraltro mitigata un pò dalla vicinanza di Brescia».
Antonio Pappalardo patron della pluripremiata «Cascina dei Sapori», ritiene invece che per la sua attività che Rezzato sia paese o città è indifferente. «Noi - afferma - lavoriamo con un turismo gastronomico, al quale nulla interessa se siamo è in un borgo in paese o in una città. Credo che ciò che conta di un luogo che spinge le persone a visitarlo, al di là di chiamarsi città o paese, sia ciò che ha di bello dal punto di vista gastronomico, culturale, architettonico o paesaggistico».
Un’altra voce è quella di Matteo Boniotti presidente di Asimpre, associazione imprese rezzatesi, che rappresenta oltre 30 realtà imprenditoriali. «Questo titolo è un motivo di orgoglio, perché a Rezzato vi sono realtà imprenditoriali che rappresentano delle eccellenze mondiali. Il titolo lo paragono ad un altro onorifico, ma molto prestigioso, sono convinto che nel lungo periodo l’essere città, anziché paese, potrebbe chiamare nuovi investimenti».
Insomma molte le aspettative anche per quelli più dubbiosi per questa neonata città, che ora più che mai dovrà esprimere il proprio carattere per essere all’altezza del titolo e della corona dorata suo simbolo, perché essere città non deve essere un punto di arrivo, ma di partenza.
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