Revocato il cavalierato all’ex prefetta Brassesco
«Per indegnità». Il decreto di revoca alla ex prefetta di Brescia Narcisa Livia Brassesco delle onorificenze al merito della Repubblica Italiana, emesso lo scorso 21 gennaio dal presidente Mattarella, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9 giugno, ed è quindi effettivo.
La revoca, comunicata dal Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, arriva dopo la condanna definitiva dell’ex prefetta per abuso d’ufficio, relativamente alla vicenda, risalente al 2012, del ritiro della patente per eccesso di velocità a Marco Gambari, figlio dell’imprenditore lumezzanese Rino. Un’intercettazione telefonica condotta sulla utenza di quest’ultimo, infatti, aveva rivelato le manovre condotte per anticipare la restituzione del documento al figlio, che era tornato in possesso del titolo di guida con sedici giorni di anticipo rispetto gli 80 preventivati.
Nell’intercettazione presentata dall’accusa, l’allora prefetta suggeriva di procurarsi un certificato medico (poi effettivamente presentato) che attestasse le precarie condizioni di salute di un’anziana parente, che giustificasse l’elevata velocità con la quale il giovane guidava nel momento in cui era stato fermato dagli agenti, dovuta alla necessità di portare all’anziana un farmaco salvavita.
Dopo che la condanna a otto mesi è diventata definitiva, ora è arrivata la revoca delle onorificenze di Cavaliere, Ufficiale, Commendatore e Grande ufficiale al merito della Repubblica Italiana che le erano state conferite tra il 1994 e il 2010. «Per indegnità» come appunto si legge nel comunicato della Presidenza della Repubblica.
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