Retromarcia... sui ciclisti contromano
In bici contromano. Pareva una prospettiva a portata di mano, meglio di pedale, e invece a sorpresa è arrivata la retromarcia della Commissione trasporti della Camera, che accogliendo un emendamento di Scelta civica di fatto ha accantonato l’ipotesi di introdurre il permesso di circolazione contromano alle biciclette a determinate condioni. Vale a dire l’essere in una “zona 30”, vale a dire in un’area in cui la velocità massima è limitata ai 30 km/h, e una larghezza della carreggiata non inferiore ai 4 metri. Il tutto accompagnato da una opportuna segnaletica.
Sulla decisione appare critico il popolo dei ciclisti, che per tramite di molte delle associazioni (Fiab in testa) aveva sollecitato l’introduzione di questa nuova previsione per gli utenti a due ruote, peraltro già ampiamente collaudata in molti Paesi stranieri. Tanto che era stata ideata anche una apposita campagna di sensibilizzazione dal suggestivo nome di "Controsenso".
Giorgio Guzzoni, presidente degli Amici della Bici di Brescia, non nasconde il rammarico. “Tutti noi ciclisti nel centro storico andiamo nei due sensi di marcia, anche laddove vige il senso unico, e la Polizia locale chiude un occhio con buon senso. Se si legalizzasse questa prassi e si introducesse della opportuna segnaletica, si garantirebbe maggiore sicurezza, altrimenti si proseguirà… all’italiana”.
Una sollecitazione pone anche alla Loggia: “Sarebbe utile che anche il Comune di Brescia, come già in questi giorni quelli di Milano e Reggio Emilia, scrivesse al ministero chiedendo che venga reintrodotta questa modifica al Codice della Strada”.
Un provvedimento che potrebbe interessare una fetta di popolazione non trascurabile in termini numerici e in costante crescita. Basti pensare che di recente il censimento del traffico ciclistico in città, effettuato proprio dagli Amici della Bici, ha attestato che il 9% dei veicoli entrati in città da viale Venezia, via Crocifissa di Rosa, via Monte Suello e via Milano nell’arco delle 4 ore di osservazione, era costituito da bici. Come a dire che un utente che arriva in città su dieci (o poco meno) è un ciclista.
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