Residence, è caos per le piscine di condominio

Elena Rossetti (Anaci) denuncia una situazione di tensione, aggravata anche dalla difficoltà a reperire assistenti bagnanti
Per i vertici di Anaci regna il caos rispetto alla gestione delle piscine di residence e condomini - Foto © www.giornaledibrescia.it
Per i vertici di Anaci regna il caos rispetto alla gestione delle piscine di residence e condomini - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Sarà un’estate contraddistinta dal caos, questo è certo. A offrirne un assaggio, proprio a cavallo del solstizio, è lo scenario relativo a condomini e residence dotati di piscine interne. In tempi di Covid nel Bresciano la confusione sulla gestione delle piscine di condominio sta diventando un caso, con scontri tra chi vuole rispettare le norme e chi pare non aver compreso la direttiva.

Secondo l’ordinanza 566 della Regione Lombardia, le piscine condominiali devono obbligatoriamente essere gestite da un assistente bagnante in regola con il brevetto di salvamento. Sarà suo compito effettuare i controlli e vigilare sull’affollamento e i comportamenti dei bagnanti in vasca e intorno ad essa. Inoltre dovrà contingentare gli accessi di eventuali visitatori dei condomini e chiedere loro i dati personali. Un provvedimento perentorio - valido per il momento fino al prossimo 30 giugno - che ha recepito la direttiva dell’Iss nel solco del principio di massima cautela sanitaria per il contrasto alla diffusione del virus.

Le cose però non stanno andando per il verso giusto, per due motivi principali. «Innanzitutto sul mercato non ci sono abbastanza bagnini qualificati per soddisfare la richiesta di tutti - spiega Elena Rossetti, presidente dell’Anaci Brescia -. In secondo luogo per assumerne è necessario convocare un’assemblea, cosa non semplice per le misure di sicurezza. Si deve poi fare i conti coi rischi. In caso di trasmissione del virus l’amministratore di condominio e il presidente dell’assemblea rischiano denunce». Si è così generata una situazione molto diversificata tra chi si è organizzato, chi trasgredisce e chi invece resta in attesa. «Ad oggi regna un caos totale - continua Rossetti-: ci sono residence e condomini lasciati accessibili a tutti.

Già oggi 3 piscine su 4 andrebbero interdette, ma questa confusione coinvolge gli stessi condòmini e si ritorce contro gli stessi amministratori». Intanto l’associazione Amministratori condominiali e immobiliari si è già messa in contatto con il comandante della Locale Roberto Novelli e con l’assessore Valter Muchetti per segnalare il fenomeno. Ma nelle prossime settimane il problema rischia di diventare sempre più allarmante.

 

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