Renzi a Castenedolo: «Quella dei grillini è tutta fuffa»
Nella serata in cui dovrebbe portare avanti la sua personale campagna contro la magistratura messa nero su bianco con l’ultimo libro, nel mirino finisce il Movimento cinque stelle. «Il governo tiene, Draghi non ha problemi. È tutta fuffa quella dei grillini. A loro interessano solo le poltrone, non gliene frega nulla del Paese, della guerra e dell’Ucraina. Toninelli pensa che il Donbass sia un prete spagnolo. Come sempre fanno un po’ di scena ma poi mollano il colpo. Sono finiti».
Alla vigilia del voto in Parlamento su una nuova fornitura di armi all’Ucraina, Matteo Renzi non ha dubbi. «Tanto rumore per nulla. Il Governo ci sarà anche dopo questo voto, mentre non ci saranno più i Cinque Stelle ed è un bene». E ancora: «Siamo davanti a problemi veri, a un’inflazione che le famiglie stanno sentendo pesantemente. Tutto questo chiacchiericcio dei grillini è insopportabile perché non è basato su questione vere».
L’ex premier tornato ieri sera a Castenedolo, dove è ormai di casa, nell’ambito della rassegna culturale Castenedolo Incontra, ha dialogato con il magistrato in pensione Carlo Nordio sui temi della giustizia. Una settimana dopo il flop dei referendum, per i quali il leader di Italia Viva, così come lo stesso Nordio, si era speso in prima persona.
I referendum
«È stata sicuramente una sconfitta» ammette. «Sette milioni di persone che votano per cambiare la giustizia sono poche per raggiungere il quorum, ma sono tantissime rispetto a un tema come la giustizia che la gente ora vuole affrontare direttamente e sono sempre tantissime se vogliamo vincere le prossime elezioni» spiega Renzi. Che con il libro «Il mostro» racconta i suoi ultimi anni «quelli in cui i magistrati hanno provato a distruggermi l’immagine. Mi hanno arrestato il babbo, la mamma, indagato me due volte e il cognato. Perquisito i finanziatori della fondazione Open e quando io ho attaccato il Csm mi è stato detto che la metto sul personale. Basta con due pesi e due misure» attacca Renzi che tra un’imitazione di Berlusconi e una serie di battute giura: «Non ho sassolini da togliermi. Io sono felice. Ho 47 anni, ho fatto il sindaco di una delle città più belle del mondo anche se - scherza - Castenedolo se la gioca; ho fatto il premier per tre anni che in Italia rappresenta un’era geologica. Non ho scritto il libro perché sono un rancoroso, ma per mettere agli atti quello che mi è accaduto e che nessun italiano deve più subire».
Il grande centro
E quando sposta l'attenzione nuovamente sulla politica, Renzi rilancia il progetto di un grande centro. Con Carlo Calenda e Mariastella Gelmini? Non fa nomi, ma traccia il perimetro del progetto.«Diciamo pure che al centro si vince. È chiaro che chi vuole vincere alle prossime elezioni deve guardare al centro. Che questo prenda le forme di una casa centrista come è stato per tanti anni con la Democrazia Cristiana o che al posto del contenitore il centro diventi il luogo del confronto, poco cambia» spiega il leader di Italia Viva. «Con gli estremismi - prosegue - si perde. Guardate ai grillini: hanno preso un sacco di voti populisti e poi hanno perso la faccia. E quindi che sia un contenitore unico o uno spazio di confronto alle prossime elezioni il centro sarà decisivo».
I sondaggi
E davanti ai sondaggi che non premiano Italia Viva, il senatore toscano ricorda i giorni in cui diede le carte per far arrivare Mario Draghi a Palazzo Chigi. «I sondaggi servono per chi non sa fare politica. Tutti - ricorda Renzi - dicevano che io non potevo mandare a casa Conte perché lui aveva l'80% e io il 2%. Se con il due abbiano portato Draghi, che succede se alle elezioni prendiamo il 5%?».
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