Regione Lombardia premia 15 mila volontari: tra loro 24 bresciani
Il loro ruolo è stato imprescindibile nel costruire una rete di solidarietà anche nel momento peggiore della pandemia, quando i contagi da Covid - 19 imperversavano costringendo la popolazione all' isolamento. Stiamo parlando dei volontari della Protezione civile che, soprattutto in una regione come Lombardia, hanno offerto il loro supporto imprescindibile per la tenuta sociale di intere comunità, mettendo in atto un'organizzazione capillare che non ha mai lasciato soli i cittadini.
Tra i 15mila volontari che Regione Lombardia ha prematio lunedì 15 novembre, ci sono anche 24 bresciani. La delegazione è stata accompagnata, inoltre, dal presidente della Provincia Samuele Alghisi e dal funzionario della Protezione Civile di Brescia, Fausto Pedrotti. Il presidente Attilio Fontana, la vicepresidente Letizia Moratti e gli assessori Stefano Bolognini (Sviluppo Città Metropolitana, Giovani e Comunicazione) e Pietro Foroni (Protezione civile e Territorio) sono intervenuti oggi alla cerimonia, assieme al sottosegretario al Ministero dell' Interno Nicola Molteni, e al coordinatore della campagna vaccinale per la Lombardia Guido Bertolaso.
A tutti i volontari, così come a quelli presenti in piazza Città di Lombardia, è stato consegnato un 'nastrino' che simbolicamente rappresenta la loro partecipazione e il loro contributo al contrasto alla diffusione del virus. Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha ringraziato i volontari della Protezione civile e delle altre istituzioni e associazioni presenti. «Anche nei momenti più difficili, nei quali le persone si sentivano sole e abbandonate - ha sottolineato - la presenza dei volontari ha dato sollievo e lenito l'angoscia e la preoccupazione. Sono i volontari, i veri artefici della straordinaria organizzazione messa in campo da Regione Lombardia contro il Covid».«Regione Lombardia nel terribile frangente in cui si è trovata a vivere - ha aggiunto il governatore - ha dimostrato di essere più di una regione. È una grande comunità fatta di persone che, nel momento del bisogno, stringendosi l'un l'altra, sono in grado di superare qualunque difficoltà. Questo distingue una comunità da una semplice rappresentanza istituzionale». «Non sono state giornate facili quelle che abbiamo vissuto - ha detto Letizia Moratti - e, se le abbiamo fin qui superate, è anche grazie al lavoro di squadra, all'impegno, alla dedizione, alla passione dei volontari. Un lavoro straordinario a cui spero potrà agganciarsi, come punto di riferimento, anche chi si cimenterà nelle emergenze future».
Moratti ha poi aggiunto una menzione speciale al ruolo che la Protezione civili ha e ha avuto nel portare avanti la campagna vaccinale: «Siamo stati la prima regione a capire l'importanza della Protezione civile nell'emergenza. La prima regione a comprendere che, per ottenere una risposta efficace, occorreva unire Sanità e Protezione civile, come abbiamo fatto».
Ringraziando il variegato mondo del volontariato per il grande lavoro svolto, l'assessore Pietro Foroni ha sottolineato il valore della «collaborazione istituzionale che ha permesso alla Lombardia di far fronte alla situazione di emergenza. Quindicimila volontari impegnati, 400.000 giornate e ore lavorative impegnate a oggi: quanto sarebbe costata al sistema Italia, dal punto di vista economico e organizzativo, la gestione della pandemia senza questa grande forza volontaria? Grazie - ha ribadito Foroni - a tutti i volontari per quello che hanno fatto e per quello che ancora saranno chiamati a fare".
Infine, durante la cerimonia, è intervenuto anche Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale per Regione Lombardi: «Questa Regione sta trainando le vaccinazioni in Italia, con quei risultati concreti che sono quelli che ci fanno stare in zona bianca. Il merito - ha precisato - è di chi sta vaccinando, dei medici e degli infermieri, di chi accoglie e assiste chi arriva nel centro vaccinale. È il 'Sistema Italia' in tutta la sua articolazione che sta combattendo. Continueremo a lavorare in questo modo - ha concluso - finché non avremo fatto la terza dose all'ultimo dei lombardi che ne avrà diritto".
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