Regione, 70 milioni per gli Enti locali

«Risparmi» di Palazzo Lombardia a disposizione delle 12 Province e dei 1.547 Comuni
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Settanta milioni di euro: è la cifra messa a disposizione da Regione Lombardia degli enti locali per consentire l'avvio di investimenti altrimenti impossibili a causa del Patto di stabilità che ieri il governatore Roberto Formigoni è più volte tornato a criticare aspramente: «Bestia nera delle Amministrazioni locali», «blocco doloroso», «un male».
L'iniziativa è stata sancita con la sigla di un accordo da parte della Regione, dell'Anci Lombardia e dell'Upl.

«Grazie a una pianificazione molto accorta delle nostre uscite per pagamenti - ha spiegato Formigoni - siamo in grado non solo di rispettare il Patto di stabilità, che impone alla Regione un tetto di 3,8 miliardi, ma di avanzare 70 milioni: uno spazio finanziario che mettiamo a disposizione delle 12 Province e dei 1.547 Comuni della Lombardia». Tra essi, i 206 Comuni bresciani - Leonessa in testa - e il Broletto.
I fondi verranno distribuiti agli enti locali, anche considerando il loro livello di virtuosità sulla base di «criteri concordati», hanno spiegato sia Formigoni, sia i presidenti di Anci Lombardia, Attilio Fontana, e di Upl, Leonardo Carioni, secondo una lista che sarà resa pubblica nei prossimi giorni.

Fontana, presidente di Anci lombarda ha sottolineato che «i Comuni lombardi hanno 8 miliardi di euro di residui passivi immobilizzati, che così possono iniziare a essere spesi per investimenti». L'accordo si articola in un «patto verticale» (in proporzione allo stock di residui passivi di ogni ente) e in un «Patto orizzontale» (scambio reciproco di spazi finanziari tra enti locali, regolato dalla Regione). Il plafond sarà distribuito per il 90% tra i Comuni ammessi alla distribuzione in base ai loro residui passivi e alla loro capacità di spesa, per il 5% applicando i criteri di virtuosità finanziaria elaborati tra Anci Lombardia, Regione e Finlombarda. Infine, una quota del 5% è destinata a incentivare l'applicazione del patto orizzontale, e cioè destinata ai Comuni che cedono spazi finanziari ad altri Comuni che saranno restituiti nei successivi due anni. A ciascun comune non potrà andare più del 35% dell'importo riservato al comparto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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