Regionali, Vizzardi (Azione): «Trasporti, nido, anziani e lavoro: pragmatismo per cambiare marcia»
Avvocato, classe 1979, sindaco di Chiari dal 2014 (e consigliere comunale in precedenza dal 2007 al 2014), Massimo Vizzardi è anche consigliere delegato della Provincia ai Lavori pubblici. Nell’ambito del Terzo polo aderisce ad Azione, il partito di Carlo Calenda, «dove ci sono tanti giovani - dice Vizzardi - impegnati a cambiare la politica nel nostro Paese».
«Il Terzo polo è la vera novità. Noi portiamo una politica pragmatica. Basta con il tifo, servono risposte concrete ai problemi, soprattutto a quelli della parte produttiva della Lombardia, che genera ricadute positive su tutto il territorio». Massimo Vizzardi tenta il salto, dal municipio di Chiari al Pirellone. Al fianco di Letizia Moratti, «una donna che unisce le capacità manageriali alla sensibilità sociale».
Massimo Vizzardi, perché la scelta di candidarsi?
Perché l’Ovest bresciano ha bisogno di essere rappresentato nei luoghi delle decisioni. Brescia è la seconda provincia lombarda per popolazione e la prima per territorio, ma la Regione fa per noi meno di quanto dovrebbe. I consiglieri bresciani che sostengono Fontana non fanno a sufficienza. I sindaci e i cittadini hanno la sensazione di una Regione lontana: invece serve maggiore dialogo quotidiano con il territorio.
Se sarà eletto dovrà lasciare la carica di sindaco. Cosa dice ai suoi concittadini?
Che fare il sindaco del proprio Comune è la cosa più bella, ma ormai mancano solo dieci mesi effettivi alla fine del mio mandato. Tutto il lavoro è stato impostato. Comunque continuerò a stare vicino alla comunità clarense, anche se con un altro ruolo.
Su quali temi intende impegnarsi in modo particolare?
Il territorio e le persone. Bisogna intervenire su infrastrutture e trasporto pubblico. Trenord funziona male, la gestione del servizio ferroviario va messa in gara. La Brescia-Edolo è una linea con gravi problemi: i consiglieri regionali camuni non hanno fatto nulla per risolverli. Quanto al trasporto pubblico locale deve avere più risorse. Brescia è penalizzata rispetto alle altre province. E poi ci sono le strade da sbloccare, penso alla deviante di Orzivecchi, alla Capriolo-Paratico, alla Idro-Vestone. La Regione può fare molto per accelerare la soluzione dei problemi. Altra questione: la rete ciclabile provinciale. La Regione deve ascoltare i territori per sapere dove e come intervenire.
E per le persone?
Cito solo alcuni punti. È necessario incentivare gli asili nido. Vanno considerati alla stregua di scuole materne, un servizio essenziale alla portata di tutte le famiglie. Serve una politica della casa per le madri e i padri separati e in questo senso la Regione deve dare una mano ai Comuni. C’è il grande tema degli anziani. Servono alloggi protetti per le persone ancora capaci di autonomia, ma che non possono più vivere nelle loro case. Anziani bisognosi di minima assistenza, che non devono andare nelle Rsa. Un altro mio impegno sarà lavorare perché si riduca la distanza fra il mondo della scuola e quello del lavoro. Bisogna creare luoghi e occasioni di incontro fra le due realtà, perché il mondo produttivo trovi le figure professionali che mancano.
Sulla sanità?
Si deve proseguire con le case di comunità pensate da Letizia Moratti per la medicina territoriale. Sugli ospedali vorrei dire una cosa: io ho lottato contro la Regione perché quello di Chiari non diventasse un distaccamento del Civile di Brescia o dell’ospedale di Treviglio. I nostri territori devono mantenere strutture importanti di riferimento, strategiche.
Vizzardi, perché votare per il Terzo polo?
Da sindaco di Chiari ho verificato come l’intervento di Letizia Moratti abbia dato una svolta alla lotta contro la pandemia. Noi siamo per una politica che ascolta il territorio, trova le soluzioni concrete ai problemi, dalle grandi alle piccole cose. Ho dimostrato di saperlo fare. Voglio portare in Regione i bisogni del territorio, lavorando per qualche giorno a Milano e nel resto della settimana a contatto con sindaci, imprenditori, cittadini, associazioni.
Qual è la critica maggiore alla presidenza Fontana?
Oggi la Regione è gestione dell’ordinario, senza una strategia e una mission di lungo periodo precisi. Faccio un esempio, i bacini di accumulo contro l’emergenza idrica. Se ne parla da anni, ma non è stato fatto nulla. La Regione è in grave ritardo. In questa elezione i cittadini possono fare una scelta di ricambio della classe politica e amministrativa in Regione. Non parlo di nuovismi, perché serve competenza, ma di persone che portano impegno, idee, freschezza.
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