Regionali 2023, l'analisi dei risultati nel Bresciano: i nuovi equilibri e il peso delle preferenze
«Valuteremo a bocce ferme» aveva detto il riconfermato presidente della Lombardia, Attilio Fontana, a scrutinio ancora in corso ma a vittoria già certa. Il tema è quello della formazione della nuova giunta lombarda, alla luce dei risultati di questa tornata elettorale che oltre alle conferme non ha mancato di ridisegnare gli equilibri all'interno delle coalizioni.
Fratelli d'Italia, che alle scorse elezioni aveva preso il 3,6% dei voti e aveva un solo assessore, ora è il primo partito non solo in Lombardia ma anche nel Bresciano, e chiede di avere un peso di conseguenza: la vicepresidenza della Regione, un numero congruo di assessorati (si parla della metà) e, in chiave Amministrative, mentre un freno alla candidatura a Brescia del leghista Fabio Rolfi in rappresentanza di tutto il centrodestra. La giunta Fontana «è sempre stata equilibrata e continuerà ad esserlo. Sarà equilibrata e di alto livello», ha assicurato il segretario della Lega Matteo Salvini, che ha incontrato il governatore a Palazzo Lombardia e ha rivendicato il buon risultato della Lega e della lista Fontana che, rispetto alle politiche, dunque in meno di quattro mesi, hanno recuperato dieci punti (qui il portale con tutti i risultati nel Bresciano).
Nel centrodestra
Analizzando i risultati dei partiti nella nostra provincia è evidente come la geografia interna al centrodestra sia stata ridisegnata. La premessa, doverosa, è che il primo fattore ad aver influito sui risultati - di tutte le liste - è il drastico e senza precedenti calo dell'affluenza. Se Brescia è stata la provincia più virtuosa in Lombardia, che nel suo insieme si è fermata appena sopra il 41%, il 45,33% del nostro territorio resta comunque un dato allarmante.
Il secondo è che da sempre, quando si tratta di Amministrative, l'espressione delle preferenze per i candidati in corsa gioca un ruolo chiave nell'economia di tutti i partiti. Lo si vede bene mettendo a confronto le mappe che mostrano il partito più votato in ciascun comune della provincia alle Politiche 2022 e alle Regionali 2023.
Le Politiche del 2022 hanno restituito una provincia monocolore, il blu di Fratelli d'Italia, partito più votato in 200 dei 205 comuni bresciani. Veste cromatica nettamente diversa invece per le Regionali 2023, che vede soprattutto nelle valli brillare (ancora) il verde della Lega: non è un caso che camuno sia Davide Caparini, assessore regionale uscente, una lunga carriera politica alle spalle, il più preferenziato in casa Lega dopo Floriano Massardi, valsabbino in Consiglio regionale dal 2018. Entrambi proseguiranno il lavoro a Milano nei prossimi cinque anni.
Legame col territorio e preferenze: così la Lega ha recuperato terreno su Fratelli d'Italia. La stessa formula che ha premiato anche Forza Italia, primo partito a Incudine, Bienno, Berzo Inferiore, Monte Isola, Limone, Montichiari e Montirone: il candidato Massimo Maugeri è l'ex sindaco di Bienno, Claudia Carzeri (consigliere regionale uscente, che non tornerà al Pirellone perché nelle preferenze è stata superata dalla compagna di partito Simona Tironi) è politicamente cresciuta a Montichiari.
Una conferma e due new entry in Consiglio invece per Fratelli d'Italia, che alle Regionali di cinque anni fa non andò oltre il 3,1%: Barbara Mazzali, già capogruppo di FdI, Carlo Bravo e Diego Invernici.
Il centrodestra bresciano porta dunque al Pirellone sei consiglieri (in tutto sono 80 quelli che siedono in consiglio) e vede riequilibrarsi i rapporti di forza al suo interno.
Mettere a confronto i risultati delle Politiche con quelli delle Regionali, dove le preferenze hanno un peso determinante, rischia di non essere un parallelismo perfetto, ma poiché i confini politici sono mutevoli (ne sono un esempio i rapporti tra Pd, M5s e Terzo Polo) è utile vedere come si muove l'elettorato.
Se nell'autunno scorso Fratelli d'Italia ha raggiunto nel Bresciano il 31,97%, in questa tornata il partito è sceso al 25,53%. Nel suo insieme la coalizione di centrodestra ha comunque stravinto con il 61,88% (dato ben più alto del 54,67% ottenuto a livello regionale e del 56,48% raccolto nella nostra provincia col voto di settembre 2022), ma a contribuire in maniera più significativa sono stati Lega e Forza Italia, che hanno chiuso in provincia rispettivamente con il 20,47% (15,89% alle Politiche) e il 10,37% (7,87%). Da qui la necessità di Attilio Fontana di ragionare sulla giunta «a bocce ferme».
Nel centrosinistra
Rispetto alle Politiche 2022, non è solo il verde il colore ad essere tornato sulla mappa della provincia: sono più di una ventina i comuni in cui il Partito Democratico è stata la lista più votata. A Brescia il volano è stato senza dubbio il sindaco Emilio Del Bono, capolista e recordman di preferenze: ne ha raccolte più di 14mila solo in città, ma il bilancio totale supera quota 35mila, un numero senza eguali in tutta la Lombardia.
L'hinterland si conferma la roccaforte del Pd, con il supporto di isole sparse in Franciacorta e in valsabbia, ma è soprattutto la città, ormai prossima alle Amministrative (saranno in primavera, ma ancora non si sa quando), l'osservata speciale. Lo straordinario successo di Del Bono è sicuramente un buon punto di partenza per i candidati del centrosinistra Laura Castelletti e Federico Manzoni (da ieri vice ufficiale in corsa) e ha riportato il Pd dove era abituato a stare prima delle Politiche 2022 - ci fu il soprasso di Fratelli d'Italia alla Camera -: in testa alla classifica dei più votati con il 38,8%.
Se le Amministrative dovessero confermare il trend di queste regionali, il Pd potrebbe essere chiamato a farcela quasi esclusivamente con le proprie forze, dal momento che l'Alleanza Verdi Sinistra è scesa dal 5,66% delle Politiche al 3,39% delle Regionali, il Movimento 5 stelle (che a livello nazionale correva da solo) dal 7,04% al 3,27%, e in attesa che il Terzo Polo sciolga la prognosi sul candidato da sostenere alle Amministrative (Azione si è già schierata con Laura Castelletti, Matteo Renzi aveva invece annunciato in campagna elettorale che di Loggia si sarebbe parlato dopo il voto per la Regione) bisogna fare i conti con il crollo dal 9,51% delle Politiche al 3,94% delle Regionali, nonostante un candidato dal nome blasonato come Letizia Moratti.
A proposito: il Terzo Polo non ha raggiunto il 10% in nessun comune bresciano in questa tornata (a settembre era andata decisamente meglio), ma a Chiari, grazie al sindaco Massimo Vizzardi, è arrivato al 20%, col primo cittadino risultato il più preferenziato della lista davanti a Guido Galperti e dunque ormai pronto a entrare in Consiglio.
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato