Regionali 2023, il trionfo di Del Bono: oltre 35mila preferenze
Il primo a riconoscerlo è stato Pierfrancesco Majorino: «L’ottimo lavoro di Emilio Del Bono ci ha consentito di ottenere un buon risultato nel Bresciano». Nella nostra provincia il Partito Democratico supera il 22%, diventa secondo partito dietro Fdi e davanti alla Lega, tiene rispetto alle Politiche di settembre e cresce rispetto alle Regionali di 5 anni fa, quando si era fermato al 16,19%. In città il risultato è per certi versi clamoroso: Majorino davanti a Fontana e il Pd oltre il 38%. Numeri che si accompagnano al pieno di preferenze raccolte da Emilio Del Bono, oltre 35mila, un vero e proprio record considerando anche la scarsa affluenza. Ma soprattutto un’iniezione di fiducia in vista del voto in Loggia.
Il buon risultato consente al Pd di portare al Pirellone anche un secondo consigliere, Miriam Cominelli, che è riuscita a raccogliere più di 9.500 preferenze. Resta la sconfitta In Lombardia, ma il segretario provinciale dei dem Michele Zanardi vede il bicchiere mezzo pieno: «A Brescia registriamo un risultato in controtendenza, anche grazie al voto della città. Uno stimolo per affrontare il voto in Loggia. Di certo il Pd sui conferma perno della coalizione di centrosinistra».
Preferenze record
Ma il trionfo è tutto per Del Bono pronto a lasciare la Loggia per entrare in consiglio regionale. «Ringrazio tutti i cittadini che mi hanno voluto dare la preferenza. Il risultato mi onora e mi riempie di orgoglio. Credo sia anche un voto di fiducia per il buon governo della città di questi dieci anni. Un’esperienza che deve proseguire. Ora il mio impegno a tutela dei bresciani e del nostro territorio si sposterà in Regione».
Certo, resta l’amarezza per non essere riusciti, nemmeno questa volta, a costruire un’alternativa credibile per la guida della Regione. «Non dobbiamo rassegnarci alla sconfitta, va costruita una diversa narrazione - spiega Del Bono -. Nei prossimi anni bisognerà lavorare ad un’alternativa seria per farci trovare pronti e andrà individuato per tempo un candidato presidente, mettendo insieme tutte - tutte - le forze che si oppongono al centrodestra. Anche questa volta siamo andati divisi, bisogna sapere che il maggioritario a turno secco richiede l’unità per vincere...».
Anche l’astensione è un dato da analizzare, segno di una «politica» lontana dai cittadini: «La democrazia è fatta anche di partecipazione, brutto segno essere sotto al 50%...».
Loggia
Per noi, commenta il segretario cittadino Tommaso Gaglia, «è uno straordinario risultato segno di un grande lavoro del Pd e di una stima enorme della città per il suo sindaco Emilio Del Bono, superando qualsiasi risultato passato. Il Pd primo partito, Del Bono il più preferenziato, centrosinistra davanti alla destra in città». Ancora una volta, con il Pd nazionale in forte crisi e un partito in cerca d’identità, da Brescia arrivano segnali forti e alcune risposte. «Per il congresso - spiega Del Bono - vedo Stefano Bonaccini favorito. È sostenuto dai sindaci e dagli amministratori locali». La parte più sana e forte del partito, per il sindaco. «È da qui che bisogna ripartire».
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