Referendum sull'acqua e affluenza, al top c'è la Valcamonica
Un referendum tutto da interpretare. Con un esito forse in parte prevedibile e previsto, ma che osservato alla lente, certo di interrogativi ne lascia. A partire da quelli legati ai picchi dell'affluenza su base territoriale.
Per capirci. Uno sguardo alla «top 20» dei Comuni bresciani in cui l'adesione al voto è stata più marcata pone in primo piano la Valcamonica (e l'Alta Valle in particolare): una vera e propria onda camuna. Ben 16 i paesi che appartengono alla valle dell'Oglio nella parte altissima della classifica, a dimostrazione che la campagna elettorale svolta dai sindaci della zona, interessati alla prospettiva di immaginare e sostenere con il voto una sorta di «sub ambito» provinciale per il loro territorio, non è caduta nel vuoto.
Il record spetta a Cerveno, con il 54,6% seguito a ruota da Paspardo col 53,4%. Dietro ci sono Cimbergo, Malegno, Paisco Loveno, Bienno, Sonico, Ceto, Cevo, Losine, Sellero, Saviore dell’Adamello, Berzo Inferiore, Breno, Braone e Berzo Demo (37,6%). Nella top 20, gli unici «extra camuni» sono Limone sul Garda (48,1%, col Comune da tempo impegnato in una battaglia amministrativa per la gestione dell’acquedotto), Cigole col 46,4%, Marone col 39,7% e Nuvolento col 39,6%.
Meno coinvolta appare invece la Bassa, che si muove in realtà in maniera disomogenea (c’è anche il 46,4% di Cigole) ma che segna ampie aree di non voto. Sul fronte dell’affluenza, fanalino di coda provinciale è Villachiara con solo l’8% ma si segnalano anche Pralboino e Fiesse col 10% e Orzinuovi con l’11%.
Per quanto riguarda i centri più popolosi della provincia, Brescia si attesta al 22,1% con i Sì poco al di sotto della media (95,4%). Lumezzane fa segnare il 17,8% e Desenzano il 20,6%.
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