Referendum senza quorum, ma il «sì» è oltre l'80%
Il quorum del referendum per le trivellazioni non è stato raggiunto a livello nazionale. E nel Bresciano l'affluenza è stata anche lievemente inferiore a quella dell'intero Paese. Ma la fotografia della nostra provincia rispetto ai voti validi scrutinati parla di un 80% abbondante di sì a fronte di un 19% di no.
In altre parole, quasi in linea con il quadro nazionale (che si attesta attorno all'85% di sì), a recarsi alle urne è stato prevalentemente chi intendeva abrogare la norma (terzo periodo del comma 17 dell'articolo 6 del Codice dell'Ambiente) che consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane fino all'esaurimento del giacimento, senza limiti di tempo.
La stragrande maggioranza dei bresciani recatisi alle urne, insomma, si è espressa per fermare le trivellazioni in atto al momento della scadenza delle concessioni per l'estrazione nelle acque territoriali di gas o petrolio.
Una scelta che va letta - a livello nazionale e tanto più in un territorio come il nostro non direttamente interessato dalle trivellazioni marine - in un'ottica ambientale, come una spinta verso l'adozione sempre più consistente di fonti di energia rinnovabili.
Una lettura politica, invece, vede nel flop del referendum, una sostanziale vittoria del premier Matteo Renzi e di chi, con lui, aveva addirittura indicato la via dell'astensionismo, non senza sollevare polemiche.
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