Referendum, così hanno votato i bresciani: la mappa
La prima notizia è che il Covid non ha fermato gli elettori: l'affluenza per il referendum (ma in provincia in 8 paesi si è votato anche per la comunali) è stata del 53,84% a livello nazionale, mentre nel Bresciano il dato conclusivo di ferma al 52,07%.
La seconda è che la vittoria del Sì è netta, e si aggira attorno al 70% a livello nazionale. Nel Bresciano, a scrutinio ormai concluso, la percentuale finale è 68,58% (il No è al 31,42%).
Il Sì ha raccolto il minor numero di consensi sul totale dei votanti a Brescia, dove la percentuale di favorevoli si è fermata al 60,61%, mentre a Marmentino il Sì ha sfondato quota 86%.
Quello odierno è il quarto referendum costituzionale svoltosi in Italia. Infatti altre riforme della Carta sono state tutte approvate dal Parlamento in seconda lettura da una maggioranza superiore ai due terzi che - in base all'articolo 138 della Costituzione - esclude il referendum confermativo.
Nei precedenti referendum solo nel primo si è affermato il sì, ma con una affluenza molto bassa (34%), mentre nei due successivi, quando la partecipazione è stata alta superiore al 50%, le riforme sono state respinte dai No con ampia maggioranza.
Il primo referendum costituzionale si svolse il 7 ottobre 2001 e riguardava la riforma del Titolo V che introduceva un regionalismo spinto, riforma varata dai governi di centrosinistra che nella primavera avevano perso le elezioni.
Nel 2006 ci fu una sorta di bis a parti invertite: il referendum riguardava la riforma federalista varata tra molte polemiche a fine legislatura dal centrodestra, che aveva poi perso le elezioni politiche. Al referendum confermativo svoltosi il 25 giugno la partecipazione fu assai più alta anche a seguito di un acceso dibattito pubblico: su 49,9 milioni di elettori, a partecipare furono 26.110.925 pari al 52,46%. Questa volta furono i No ad avere la meglio con il 61,29% a fronte del 38,71% dei sì.
Il 4 dicembre 2016 gli elettori vennero chiamati a pronunciarsi sulla riforma Renzi-Boschi che a sua volta rivedeva la riforma del Titolo V e introduceva il Senato federale. Degli oltre 50 milioni di elettori se ne recarono alle urne 33.244.258 pari al 65,48%. La vittoria del No sul Sì fu netta: 59,12% a 40,88%, cifre che indussero Renzi a dimettersi da presidente del Consiglio.
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