Reclutavano combattenti: i legami con Brescia

I genitori di Anad El Abboubi sapevano che il figlio era in Siria. Le telefonate lo confermano
Reclutavano combattenti: i legami con Brescia
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Computer, hard disk e telefoni cellulari dei genitori e del fratello. E' ciò che la Polizia ha sequestrato ieri mattina a casa di Anas El Abboubi a Vobarno, perno centrale dell'operazione antiterrorismo condotta dalla Digos di Brescia che ha sgominato una cellula islamica che reclutava persone da far combattere in Siria per l'Isis.

Ed è proprio in Siria che dovrebbe trovarsi Anas El Abboubi, irreperibile però per gli inquirenti che non possono arrestarlo. In Siria Anas è sempre rimasto in contatto con la famiglia. Telefona a casa e in più di un'occasione ribadisce la sua volontà di rimanere lontano da Vobarno: "Vuoi che mi diano 10 anni di carcere?" dice al padre in una chiamata del 9 gennaio.

Genitori che hanno sempre saputo dove si trovasse il figlio, nonostante dicessero il contrario. In Siria Anas c'era arrivato grazie ad Elvis Elezi e Aban Elezi, zio e nipote di origini albanesi arrestati ieri mattina. Zio e nipote si erano incontrati con Anas prima che partisse per la Siria. 

Esattamente il 6 settembre 2013 quando Anas si imbarca su una motonave a Bari. Destinazione Durazzo. Ripartendo per l'Italia cinque ore dopo il suo arrivo in Albania. Giusto il tempo per incontrarsi con le persone che lo avevano reclutato per andare a combattere. 

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