Rapporto Ats, tumore prima causa di morte. Ma la vita si allunga

È quanto emerge dal Rapporto sullo stato di salute della popolazione bresciana: preoccupa l'incidenza delle neoplasie al fegato
AA

Partiamo dalla buona notizia: in 17 anni, dal 2000 al 2016, l’aspettativa di vita si è alzata. Per gli uomini è cresciuta di 6,3 anni, arrivando a 76,6; per le donne è aumentata di 4,1, salendo a 83,6 anni.
I tassi di mortalità, dunque, hanno registrato in questo lasso di tempo una significativa riduzione. È quanto emerge dal Rapporto sintetico sullo stato di salute della popolazione bresciana pubblicato nei giorni scorsi dall’Ats.

Veniamo ora alle cattive notizie: i tumori e la patologie del sistema circolatorio causano da sole i due terzi di tutte le morti.

Di più: un bresciano su tre muore a causa di un tumore (3.300 decessi nel 2014, pari al 34% del totale), nonostante la mortalità sia in continua diminuzione negli ultimi anni. Le neoplasie restano la prima causa di decessi tra gli uomini (39,7%) e la seconda nelle donne, con un’incidenza al Nord più alta del 15% rispetto al Sud.

Nel Bresciano, in particolare, è il tumore del fegato a registrare numeri maggiori (282 decessi nel 2014) sia in termini di incidenza che di mortalità rispetto alle medie nazionali e regionali, nonostante tra gli uomini si sia registrata una significativa riduzione di casi nell’ultimo quinquennio a fronte di una sostanziale stabilità tra le donne.
Il Rapporto Ats traccia anche una mappa dell’incidenza, con concentrazioni maggiori di questa patologia nel Basso Sebino, in parte della Franciacorta e in alcune zone della Valle Trompia, in corrispondenza di una maggior prevalenza di epatite C e B.

Venendo alle principali cause di decessi per tumore, negli uomini sono le neoplasie delle vie respiratore ad avere l’incidenza maggiore con 482 casi nel 2014. Nonostante la mortalità per questo tumore sia in diminuzione tra i maschi (-36%) ma in aumento tra le femmine (+33%), i tassi sono simili a quelli regionali ma più alti rispetto a quelli nazionali e il trend riflette in modo diretto la prevalenza del tabagismo con 20-30 anni di latenza.

Tra le donne, invece, la prima causa di mortalità tra le neoplasie è rappresentata dal tumore alla mammella. I dati sono comunque in diminuzione negli ultimi anni, grazie soprattutti all’attività di screening. Il Rapporto, in particolare, evidenzia come la città presenti tassi più elevati del 12% rispetto alla media.

In assoluto, però, per le donne sono le malattie del sistema cardiocircolatorio la prima causa di morte (36,5%). Tra il 2000 e il 2014 la mortalità per patologie cardiocircolatorie è diminuita del 40% in entrambi i sessi ed è inferiore sia rispetto ai dati nazionali che lombardi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia