Quando lo stress presenterà il conto a medici e infermieri

Quando la curva dell’emergenza sarà scesa in modo significativo, allora il supporto psicologico diventerà uno strumento prezioso
Il momento della vestizione dei medici per entrare nei reparti di terapia intensiva - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il momento della vestizione dei medici per entrare nei reparti di terapia intensiva - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Non è ancora il momento, almeno per la maggior parte. L’iperattività, lo choc emotivo, l’impegno sono troppo intensi per lasciare spazio alle proprie necessità. Ma quando la curva dell’emergenza sarà scesa in modo significativo, e con essa la tensione, allora il supporto psicologico diventerà uno strumento prezioso per riacquistare l’equilibrio.

Parliamo di medici, infermieri, operatori sanitari in trincea contro il Covid 19. «Oggi non ascoltano i loro bisogni, non c’è lo spazio emotivo per ascoltare il proprio dolore e la loro fatica, ma quel momento verrà».

A parlare è la dott.ssa Maria Angela Abrami, responsabile dell’Unità operativa di psicologia afferente alla direzione socio-sanitaria dell’Asst degli Spedali Civili guidata dalla dott.ssa Annamaria Indelicato.

Sono già stati attivati tre sportelli per i dipendenti nei presidi di Brescia, Gardone Vt e Montichiari. Per adesso, sottolinea Abrami, «rileviamo la fatica emotiva del personale ad avanzare la richiesta di aiuto». In prima linea si combatte. Questo, però, «comporterà un acutizzarsi dei sintomi che le persone non avvertono ancora. Oggi la sintomatologia è rimossa, ma gradualmente osserveremo l’aumento di disturbi psichici post traumatici da stress».

Ciò che accade dalla fine di febbraio nei pronto soccorso, nelle corsie e nei reparti di terapia intensiva degli ospedali non può non lasciare il segno anche sugli operatori della sanità. In coloro i quali si sono già rivolto agli sportelli, sottolinea Abrami, si nota «una destabilizzazione emotiva, provocata dalla perdita di riferimenti generata da una situazione del tutto nuova, il Covid, che necessità però di risposte precise e professionali».

Alla lunga subentrerà «un senso di svuotamento psichico, perché tutte le energie sono state concentrate nel lavoro». Emergeranno anche sensi di colpa verso i familiari trascurati in queste lunghe settimane. L'Asst di Brescia, attraverso i tablet, gestisce anche uno spazio di ascolto per i pazienti Covid e i loro familiari.

«A livello psicologico nei malati – aggiunge Maria Angela Abrami – prevalgono la paura di contagiare gli altri, il senso di colpa per avere contratto il virus, la preoccupazione per lo stigma sociale legato alla loro condizione». L'Asst offre sostegno anche ai cittadini, attraverso gli operatori dei consultori familiari e del servizio disabilità (www.asst-spedalicivili.it, Covid 19 supporto psicologico).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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