Quando i volti di Brescia «svoltano» fuori dall’Italia

Il progetto si è concentrato su Carmine e via Milano ma ha toccato anche le sedi universitarie: la mostra «Svoltiamo - volti di Brescia»
Esposte. Una delle foto in mostra
Esposte. Una delle foto in mostra
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Dietro al bancone di un bar o tra le corsie di un ospedale, in fabbrica o all’interno di un negozio. Una trentina di professioni, altrettante etnie. Lo sguardo punta dritto alla fotocamera, l’ambiente racconta il contesto, la somma delle parti sta nell’occhio di chi guarda: sono le immagini scattate da Daniele Bua e Daniele Pezzoni, appassionati di fotografia che da oltre un anno lavorano al progetto «Svoltiamo - volti di Brescia».

«Abbiamo scelto di approfondire il tema dell’integrazione - spiegano gli autori - partendo dalle attività lavorative di chi è nato fuori dall’Italia ma oggi vive qui».

Il progetto si è concentrato su Carmine e via Milano ma ha toccato anche le sedi universitarie: «La maggior parte delle persone che abbiamo incontrato - spiega Pezzoni - è ben integrata e non tornerebbe nella propria terra di origine: parlando con loro abbiamo confermato la nostra idea iniziale di un'integrazione possibile per chi la cerca e la vuole trovare».

Diverse le reazioni dei soggetti fotografati: «C’era chi si prestava volentieri e chi mostrava diffidenza, ma trascorrendo un po’ di tempo insieme le resistenze venivano meno». E sul rapporto con la città, aggiungono, «tutti ci hanno raccontato di aver ricevuto una buona accoglienza da parte dei bresciani».

Primo esito del lavoro l’esposizione di una selezione di 36 scatti ospitata nello studio della fotografa Tiziana Arici in via Milano 96, che si potrà visitare domenica 4 marzo dalle 15 alle 20 oppure fino a fine mese su prenotazione (al numero 340.7972423). Ma l’intenzione è di ampliare il lavoro: «Vorremmo affinare il progetto - spiega Bua - e riuscire a fotografare ognuna delle etnie presenti in città».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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