Quando è il papà a restare a casa mentre al lavoro ci va la mamma

Solo il 10% delle richieste di congedi parentali viene presentato da uomini: le storie di chi lo ha fatto
Nel marsupio di papà. Andrea Anguissola si è preso quattro mesi di congedo parentale per stare con la figlia Giulia, di cinque mesi
Nel marsupio di papà. Andrea Anguissola si è preso quattro mesi di congedo parentale per stare con la figlia Giulia, di cinque mesi
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Ve lo ricordate Steve Sanders, il biondo di Beverly Hills 90210? Stava con Janet Sosna, giornalista, e dopo la nascita della loro bambina lei continuò ad andare in redazione mentre lui rimaneva con la piccola portandola al luna park o a passeggio, appunto, a Beverly Hills. Era il 1999. A quasi vent’anni di distanza gli «Steve Sanders papà a tempo pieno» sono e restano una rarità.

La conferma arriva dall’Inps, che gestisce la pratiche dei congedi parentali, la possibilità cioè per entrambi i genitori di rimanere a casa a stipendio ridotto coi figli.

Le stime - non ci sono dati precisi - dicono che nel Bresciano, a fronte di 8mila richieste di congedo parentale presentate nei primi mesi del 2018, il 10% è a nome di un papà. Un dato per la verità sorprendente, se pensiamo a quanti uomini decidono di rimanere a casa coi bambini lasciando che siano le donne ad andare al lavoro. Ma, a onor del vero, bisogna precisare che più della metà delle richieste - specificano ancora dall’Inps - sono state presentate da papà stranieri che spesso passano il periodo di congedo lontano dall’Italia, di ritorno nel paese d’origine con tutta la famiglia. 

Nel Giornale di Brescia in edicola oggi (qui nel formato digitale) le storie dei papà che hanno fatto questa scelta.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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