Quando a Orzinuovi fu esposta la Sindone

Qui, dove saremo venerdì, alle 20.45, convocati dal Centro Diurno di Orzinuovi. Qui a palazzo Gualtieri, oggi del dott. Giacomo Mino Franguelli, in via Zanardelli, dove ascolteremo il prof. Bruno Barberis, direttore del Centro Internazionale dell'Istituto di Sindonologia di Torino, in un giorno della primavera del 1536 fu esposta la Sacra Sindone, quella che si ammira in questi giorni a Torino.
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Qui, dove saremo venerdì, alle 20.45, convocati dal Centro Diurno di Orzinuovi. Qui a palazzo Gualtieri, oggi del dott. Giacomo Mino Franguelli, in via Zanardelli, dove ascolteremo il prof. Bruno Barberis, direttore del Centro Internazionale dell'Istituto di Sindonologia di Torino, in un giorno della primavera del 1536 fu esposta la Sacra Sindone, quella che si ammira in questi giorni a Torino.

Le fonti dell'Ostensione sono autorevoli, i documenti veritieri, il contesto storico completamente verosimile. In sede mondiale, Orzinuovi è iscritto nel percorso della Sacra Sindone come un luogo sicuro dove essa fu mostrata. Le cose andarono così: nel 1536, in quello che oggi è il parco di Palazzo Gualtieri Franguelli, cento nobili e mille tra contadini e commercianti si inginocchiarono davanti alla Sindone mostrata da Carlo III duca di Savoia.

Contorni a parte, le parole scritte da Domenico Codagli sono poche e spesse. Nella sua Historia Orceana del 1592, sorta di summa enciclopedica e apolegetica sulla bellezza e la grandezza degli Orzi, il frate domenicano scrive: «L'anno seguente - cioè il 1536 - il Ducca di Savoia che fugito era di Piemonte, toltogli dal re di Francia entrando ne gli Orci, per la porta del Soccorso, allogiò quel giorno, e la notte seguente in casa de Gualtieri dove per gratitudine, e innata sua gentilezza spiegò la Sacra Sindone, di Giesu' Christo al popolo, e la mattina per tempo, congiuntosi con la Cavalleria che l'aspettava di fuori partì per Mantova».

Il contesto storico è pienamente incontestabile. Carlo III era in fuga, la lotta tra Francia e Spagna acclaratissima con calci in bocca ai Savoia da parte di Francesco I, re di Francia adversus imperator Carlo V di cui il Savoia era imparentato ed alleato. La ricerca di una protezione sul tragitto verso Mantova, completamente realistica. I Savoia detengono la Sindone e la portano con sè per questioni di prestigio e di sicurezza. I Gualtieri lo hanno accolto e protetto nella fortezza di Orzinuovi e lui ringrazia con una storicissima e laudatissima Ostensione.

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