Qualità della Vita, i bresciani sono sempre di meno: comunità a rischio

La popolazione continua a diminuire, soprattutto in montagna. Cresce il peso del lavoro precario. Il nono rapporto del GdB in edicola e online
LA QUALITA' DELLA VITA A BRESCIA
AA

L’inverno demografico pesa sul futuro dei bresciani. A lungo termine rischia di gelare le prospettive di sviluppo delle nostre comunità. La popolazione continua a diminuire, -1.387 persone nel 2021 rispetto al 2020. Quest’anno, dicono i dati, le cose andranno anche peggio. Da oltre dieci anni arretriamo. Abbiamo una media di sette nati ogni mille abitanti; qualcosa di più nell’Ovest, che ha una tendenza migliore grazie all’alto tasso di immigrati stranieri. Non solo. La montagna e la pianura più a sud stanno subendo un processo di svuotamento. In dieci anni la fascia centrale della provincia, da Chiari a Desenzano passando per Brescia, è cresciuta di 20mila residenti, arrivati dal resto del territorio.

Sono numeri e dinamiche fondamentali per capire dove stiamo andando, per pianificare i servizi, fare le scelte di politica sociale, indirizzare l’economia. Notizie utili alle istituzioni, ai politici, agli amministratori pubblici, ai cittadini. Come le tante altre contenute nel nono rapporto sulla Qualità della vita nei 205 Comuni bresciani, curato dal Giornale di Brescia (in allegato gratuito con il quotidiano in edicola e disponibile anche online), in collaborazione con Bper.

  • La presentazione del nono rapporto Qualità della Vita a Concesio
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La ricerca, firmata dal prof. Elio Montanari, è stata presentata ieri all’Istituto Paolo VI di Concesio. Analizza popolazione, ambiente, economia e lavoro, tenore di vita, tempo libero, servizi, sicurezza.

Il quadro

Nono rapporto Qualità della Vita: la presentazione al Paolo VI di Concesio

Esce il quadro di una provincia dove si vive bene, che ha (quasi) superato la fase pandemica e ha ripreso il suo cammino, con le difficoltà e i pregi di prima. La qualità dell’aria, ad esempio, resta un punto di grande debolezza. L’alto consumo di suolo è un altro handicap. Continua la discesa dei negozi di vicinato (tremila in meno dal 2009), così come quella dei bar (433 in meno negli ultimi cinque anni, il 12%). L’immatricolazione di nuove automobili ha subito un tracollo nel periodo Covid, innescando una crisi che prosegue (-33% fra il 2019 e il 2021).

L’economia bresciana ha ricominciato a correre, ma «i numeri ci raccontano una realtà contraddittoria», ha sottolineato Montanari. Nel 2021 hanno aperto mille nuove imprese; gli occupati erano 542mila (+9mila rispetto al 2020, ma -11mila rispetto al pre pandemia); 160mila le persone avviate al lavoro. Numeri che dicono di una grande precarietà, soprattutto fra i giovani.

Montanari ha citato un’altra anomalia: «I contribuenti con più di 120mila euro lordi sono 7.833, mi sembra un numero lontano dalla realtà». Anche nel 2021 i depositi bancari sono aumentati, segno che i bresciani guardano ancora con diffidenza al futuro.

Socialità

L'inserto gratuito in edicola mercoledì 14 dicembre con il Giornale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'inserto gratuito in edicola mercoledì 14 dicembre con il Giornale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

La ricerca conferma la dinamicità del nostro territorio sul piano del volontariato e dell’associazionismo (per fare un esempio sono attive 3.584 realtà sportive dilettantistiche), due punti di forza per la coesione delle comunità. Così come alta rimane, in generale, la qualità dei servizi.

Crescono le denunce di reato rispetto al 2020, che restano comunque inferiori agli anni pre Covid. Da registrare, invece, il dato negativo dei reati informatici, che hanno avuto una esplosione.

I commenti

Dunque, una fotografia dei bresciani nel 2021. Una istantanea con i cambiamenti avvenuti. «Per il nono anno - ha detto il presidente dell’Editoriale Bresciana, Pierpaolo Camadini - offriamo un’indagine unica nel suo genere in Italia. Comprendere i numeri per guardare al futuro e fare una riflessione utile alla comunità bresciana».

Partner dell’iniziativa è Bper. «L’indagine ci è molto utile a capire il territorio, altrove si va a sensazioni, qui possiamo basarci su dati precisi», ha sottolineato Stefano Vittorio Kuhn, chief retail & commercial banking officer di Bper Banca. «Ci aiuta a fare previsioni e certifica che Brescia è una realtà unica in Italia per qualità di servizi, economia, amministrazione». Uno strumento prezioso per le istituzioni, ma anche per i cittadini, secondo il prefetto Maria Rosaria Laganà.

Del resto, parole del direttore del GdB, Nunzia Vallini, «questa iniziativa risponde alla strategia dell’Editoriale per misurare i processi e il divenire, offrendo chiavi di lettura della realtà bresciana». Il suo valore è amplificato dall’analisi che (per il secondo anno) riguarda tutti i Comuni. Si era cominciato con i maggiori, poi il perimetro si è allargato fino a coinvolgere i 205 municipi. Un segno di rispetto e di affetto per ogni comunità, da Irma a Brescia.

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