«Putin» e «Macron» condannati per armi e droga

Quattro anni di carcere a «Putin». Quattro anche a «Macron». E quattro anni anche a «G00d00», il loro complice, l’unico che per operare nel dark web non si era scelto un nick name politicamente altisonante.
Questo il bilancio con il quale ieri si è concluso il processo a carico dei tre giovani di origini pugliesi accusati di essere i manovratori del Berlusconi Market.
Nel loro bazaar sul dark web, prima fosse oscurato, si potevano trovare armi (da bombe a mano a kalashnikov) e droga (da ecstasy alla cocaina). Ma anche manuali per il provetto truffatore.
I tre nel 2019 erano finiti nella rete della Guardia di Finanza che aveva operato con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche nell'ambito dell'inchiesta denominata Darknet, coordinata dalla Procura di Brescia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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