Pugno in faccia alla moglie, ma per il Gip è «un fatto modesto»

L'episodio, accaduto durante una lite, era stato denunciato dalla donna. «Una volta mi ha pure picchiata con un mestolo»
Il marito ha colpito in volto la moglie durante un litigio
Il marito ha colpito in volto la moglie durante un litigio
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Un pugno in faccia durante una lite tra marito e moglie non può portare alla contestazione del reato di lesioni; il pugno in pieno volto denunciato dalla donna «anche adottando la lettura della vicenda più sfavorevole all'indagato, è un'aggressione in definitiva modesta». È quanto scrive il gip di Brescia nel dispositivo di archiviazione della denuncia nei confronti di un 46enne accusato dalla moglie.

Siamo in zona lago di Garda, i fatti sono riconducibili a un anno fa e, dopo un lungo botta e risposta, la giustizia ha messo un punto. La donna, di origini straniere, aveva raccontato alle forze dell'ordine di essere stata aggredita verbalmente e fisicamente dal marito, un italiano, durante il tragitto in auto verso casa dopo una serata con amici, e di aver ricevuto, nelle fasi più concitate del litigio, un pugno in faccia.

La procura bresciana aveva chiesto l'archiviazione, la parte offesa, che se ne era andata di casa la notte stessa della vicenda, aveva presentato opposizione e il giudice per le indagini preliminari il giorno della Vigilia di Natale ha deciso di chiudere il caso, ritenendo non grave l'episodio. Anche se, verbale e referto medico alla mano, non sono state messe in dubbio né la lite tra coniugi, né le lesioni. La donna, di tre anni più giovane, si era fatta medicare in ospedale a Desenzano del Garda il giorno successivo all'acceso confronto con il marito e i medici l'avevano dimessa con la prognosi di otto giorni in merito ai lividi riportati sul volto.

La denuncia è stata archiviata, scrive il giudice, «ritenuto che alla stregua dell'incensuratezza dell'imputato, nonché della occasionalità e della obiettiva, contenuta gravità del fatto - per le lesioni guaribili in otto giorni inferte con uno schiaffo e un pugno nel corso di una discussione coniugale - la vicenda può essere persuasivamente ragguagliata ai parametri dell'esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto».

Denunciando il marito, la 43enne aveva fatto mettere nero su bianco anche precedenti presunti episodi di violenza nei suoi confronti. «Una volta mi ha pure picchiata con un mestolo», ha spiegato agli inquirenti. Ma per il giudice che ha archiviato il caso «i precedenti evocati, non risultano gravi e sono agganciati ad un supporto probatorio di dubbia consistenza. In ogni caso (sono) insuscettibili di radicare la prova del grave reato di lesioni personali».

 

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