Psc Carabinieri: «Dalla Lombardia la rigenerazione dell'Arma»
«La criminalità organizzata punta alle aziende e all’economia. Per questo la Lombardia in generale e Brescia in particolare sono un’ottima palestra per la formazione dei Carabinieri su tutti i fronti. In questo territorio c’è una esigenza di sicurezza molto forte e proprio dalla Lombardia parte il rigenerarsi dell’Arma, con l’arrivo di tanti colleghi giovani». Questa l’analisi della situazione di Vincenzo Romeo, segretario generale del Psc Carabinieri, associazione professionale a carattere sindacale istituita lo scorso anno e che ha raccolto in pochi mesi oltre 5mila iscritti in tutta Italia.
Pianeta Sindacale Carabinieri ha organizzato per domani, venerdì 23 giugno, a villa Fenaroli di Rezzato, dalle 10 alle 18, una giornata di formazione dedicata alla «Comunicazione Strategica» condotta da Maria Cristina Nardone mentre sabato, a Roè Volciano, si terrà una specifica attività sportiva che permetterà agli iscritti di conseguire lo speciale brevetto tedesco Dsa “Deutsches Sportabzeichen”, organizzata e rilasciato dal Dosb “Deutscher Olympischer SportBund” - Ente federale sportivo ed olimpico tedesco. Nell’occasione il sindacato farà anche una donazione per l’acquisto di una apparecchiatura medica del centro Nemo di Gussago.
Passando poi ai temi più astrattamente sindacali il segretario Romeo ha spiegato che «ci saremmo aspettati di più da un governo che punta tanto sulla sicurezza. Abbiamo il contratto scaduto e non ci sono all’orizzonte risorse per il rinnovo». Parlando poi della situazione degli organici ha parlato di una «cronica carenza di personale tra il 10 e il 20% anche se Brescia è messa meglio di altre province italiane».
Venendo infine ai fatti di cronaca che hanno coinvolto anche uomini e donne in divisa ha spiegato che «il contesto lavorativo in strada è molto peggiorato, esser a contatto con persone in difficoltà, in crisi o decise a delinquere è difficilissimo. È uno stress connesso al nostro lavoro che negli ultimi mesi è peggiorato. E in qualche caso amplifica le fragilità di colleghi che non reggono alla pressione. Noi cerchiamo di non far mancare mai la sicurezza, di esserci sempre, ma questo ha un costo altissimo per le nostre famiglie e per noi, anche per questo chiediamo un riconoscimento che ci permetta almeno di pagare agevolmente le bollette».
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