Pronta la Rsa nel Parco delle cave: a maggio 300 posti letto
Trecento nuovi posti letto per gli anziani. La più grande struttura singola della città, costruita sulla riva del laghetto Bose, nel Parco delle cave. Dove fino a tre anni fa c’erano le macchine per la coltivazione di sabbia e ghiaia adesso sorge una nuova Rsa con annesso reparto Alzheimer.
Aprirà i battenti in primavera, entro maggio, annuncia il Gruppo Zaffiro che ha realizzato la struttura di via Bose, a Bettole di Buffalora, sull’area ceduta dalla Profacta di Alessandro Faustini. Per i primi tempi, in attesa di convenzionarsi con il sistema sanitario regionale, funzionerà in regime privato.
Un intervento realizzato dall’impresa Zaco a tempo di record, tenendo conto dei problemi connessi al Covid. Mancano le piantumazioni nei due ettari di parco, la sistemazione degli arredi, la messa a punto finale. La società Zaffiro sta già selezionando il personale, duecento dipendenti fra amministrativi, medici, infermieri, operatori socio-sanitari, generici. Un numero elevato, anche perché - secondo la filosofia del Gruppo friulano che conta 35 Rsa in varie regioni italiane - i servizi come cucina e lavanderia sono interni.
La Residenza è stata progettata dall’arch. Giuseppe Marrelli, che ha firmato il Parco delle cave. Si tratta di tre blocchi autonomi con medesime caratteristiche, collegati da corridoi lunghi duecento metri. «La collocazione della Rsa nel Parco delle cave - spiega Marrelli - ha giustamente richiesto la cura degli aspetti formali». In particolare, aggiunge, «abbiamo inserito specifici elementi architettonici, come i frangisole, che rompono la monotonia della facciata».
Palestre
L’area occupata dal complesso è di circa tre ettari, due adibiti a parco. All’interno c’è un giardino con percorso protetto dedicato agli utenti malati di Alzheimer. Il parcheggio può ospitare 160 auto. La Residenza ha una superficie di 12mila metri quadrati distribuiti su tre piani. La grande maggioranza delle camere affaccia sul laghetto Bose, il cui perimetro ciclopedonale lambisce la Rsa. La cucina, dicevamo, è interna. Oltre alle camere, ci sono 15 salottini di ricevimento, tre ambulatori (uno per struttura), otto terrazze che guardano il laghetto, tre palestre grandi e otto più piccole per la riabilitazione, spazi per podologo e parrucchiere, una chiesetta, tre camere ardenti. Più gli uffici amministrativi.
Dal punto di vista energetico la Rsa è per metà autosufficiente grazie all’impianto fotovoltaico (150 KWh), che produce energia elettrica, e al solare termico (100 KWh), che riscalda l’acqua. L’iter dell’operazione è stato complesso, inserito nella vicenda che (cominciando dal 2015) ha portato allo sviluppo del Parco delle cave. Il punto di partenza è stato la firma della convenzione tra Profacta, proprietaria delle aree, e il Comune.
Con essa la società si impegnava a riqualificare e a cedere alla Loggia i laghetti ex Faustini, dando forma ai primi 60 ettari del Parco delle cave (con un costo delle opere pari a 1,6 milioni). Impegno rispettato. Altri obblighi dell’accordo: la costruzione di piste ciclabili illuminate nelle aree vicino al Parco (lavori fatti in via Cerca, al termine in via Bazoli, da fare in via Canneto); nuove fognatura, illuminazione e asfaltatura in via Bose (i lavori sono in corso).
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