Processo Sorrentino, sarà risentito il figlio di Frank Seramondi
Via libera alla rinnovazione dibattimentale nel processo d'appello a carico di Massimo Sorrentino, proprietario della pizzeria Tre monelli di via don Vender a Brescia, e di altri sette imputati condannati in primo grado. Nel primo processo erano cadute le accuse più gravi, a partire dalle estorsioni, e l'aggravante mafiosa. La Corte d'appello di Brescia ha accolto la richiesta del pubblico ministero Paolo Savio, che rappresenta l'accusa anche nel secondo grado di giudizio, e risentirà quattro persone.
Chi sono i testimoni
Sul banco dei testimoni torneranno così a sedersi l'ispettore di Polizia Gabriele Bruni, Angelo Ambrosi, presunta vittima di un tentativo di estorsione, e Silvana Paderno, alla quale venne bruciata l'auto. E poi sarà sentito nuovamente anche Marco Seramondi, il figlio di Frank e Giovanna Ferrari, i proprietari della pizzeria da asporto Da Frank, uccisi nel loro locale la mattina dell'11 agosto 2015 da Muhammad Adnan e Sarbjit Singh, condannati in via definitiva all'ergastolo.
In questo processo il figlio delle vittime dovrà, come già fatto in primo grado, raccontare dell'offerta di protezione che Massimo Sorrentino e Marco Garofalo avrebbero fatto a Frank Seramondi.
«A fronte del versamento di 15mila euro facciamo piazza pulita degli spacciatori davanti al vostro locale» è la proposta contenuta agli atti. «In che modo volessero agire, di preciso, non lo so. Quello che so è che mio papà quei soldi non glieli ha mai dati, so anche che non abbiamo subìto minacce, ma che nonostante questo io ho avuto paura» furono le parole della deposizione in aula di Marco Seramondi nel corso del processo di primo grado.I quattro testimoni saranno ascoltati dalla Corte d'appello il prossimo 29 marzo, mentre la discussione è in programma il 19 aprile.
Gli imputati
Oltre a Massimo Sorrentino (condannato in primo grado a 10 anni e undici mesi) sono imputati in appello anche Antonio Garofalo (sei mesi), Dejan Nedeljkovic (9 anni), Marco Bolentini (2 anni e otto mesi), l'ex agente della squadra Volante della Questura Enzo Origlia (7 anni per corruzione), Marco Garofalo (6 anni e quattro mesi), Alfredo Abrami (2 anni e sei mesi) e Giacomo Ferro (tre anni e sette mesi). Per Massimo Sorrentino e Marco Garofalo, l'accusa ha chiesto ai giudici di riconoscere l'aggravante del metodo mafioso.
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