Processo Sorrentino, condanne riviste ma esclusa l'aggravante mafiosa

La pena per il principale imputato è salita a 13 anni e 5 mesi: a stabilirlo i giudici della Corte d'appello
Il tribunale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Non hanno agito con metodo mafioso. Dopo i giudici di primo grado anche quelli della Corte d'appello lo confermano nell'ambito del processo «I tre monelli», per estorsioni, ricettazioni e incendio.

Otto gli imputati a partire da Massimo Sorrentino, titolare della pizzeria di via Don Vender da cui prende il nome l'inchiesta. In secondo grado ha subito una condanna più pesante: 13 anni e 5 mesi contro i dieci anni e undici mesi del primo grado. Sale di un anno anche la condanna nei confronti di Marco Garofalo, passato da 6 anni e quattro mesi a sette anni e quattro mesi. Ridotta invece di tre anni la pena di Dejan Nedeljkovic, passato da 9 a 6 anni.

Confermate invece le condanne di primo grado inflitte a Antonio Garofalo (sei mesi) Marco Bolentini (2 anni e otto mesi), all'ex agente della squadra Volante della Questura Enzo Origlia (7 anni per corruzione) e Giacomo Ferro (tre anni e sette mesi). Assolto invece Alfredo Abrami.

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