Processo Shalom, in aula altre testimonianze

Dopo l’udienza di oggi il processo è stato aggiornato al 22 marzo: saranno sentite altre persone offese. Dopo spazio ai testimoni della difesa
SHALOM, NUOVA UDIENZA
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C’è chi ha raccontato di essersi trovato con le mani legate col fil di ferro alla carriola carica di pietre. Chi ha detto di essere stato costretto a lavorare tutta notte in segheria. Chi di non averci sentito da un orecchio per  giorni, in seguito agli schiaffoni presi. Chi ha riferito di aver mangiato a pranzo e cena solo pane e formaggio e chi di essere stato sottoposto a trattamenti farmacologici massicci.

Nel corso del processo a carico di suor Rosalina Ravasio e di altri quaranta imputati, per lo più suoi collaboratori, accusati di sequestro di persona e maltrattamenti, c’è anche chi ha riconosciuto che il male subito alla fine gli è stato utile. “Sono grato alla comunità” ha detto una delle persone offese sentite in Tribunale dal pm Ambrogio Cassiani nel corso del processo che sta cercando di appurare quanto accaduto negli spazi di Shalom, la comunità di recupero di Palazzolo finita al centro delle indagini della procura della Repubblica tra il 2010 e il 2014.

Dopo l’udienza di oggi il processo è stato aggiornato al prossimo 22 marzo: saranno sentite altre persone offese. Dopo spazio ai testimoni della difesa. La sentenza è prevista per l’estate. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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