Processo Ruby, Berlusconi assolto
La concussione «non sussiste» e per quanto riguarda l’accusa di prostituzione minorile «il fatto non costituisce reato». Con questa formula Silvio Berlusconi è stato assolto in appello al processo Ruby, un anno dopo la condanna di primo grado a 7 anni.
La sentenza, che arriva a quattro anni dal primo articolo di giornale che aveva acceso un faro sulle presunte frequentazioni tra l’ex premier e la giovane marocchina, va «oltre le più rosee previsioni» di Fausto Coppi, il legale che per primo in aula ha commentato la decisione dei giudici. Mentre la corte d’appello leggeva la sentenza, Berlusconi si trovava a Cesano Boscone per l’undicesima mattinata dei servizi sociali cui è condannato per il processo Mediaset: «Grazie, grazie», ha risposto meno di mezz’ora dopo la sentenza alla "pasionaria" che lo aspetta ogni venerdì fuori dalla Sacra Famiglia.
Bisognerà attendere le motivazioni dei giudici per capire per quali ragioni sia stata ribaltata la sentenza di primo grado. "Se mai avesse avuto rapporti con Ruby, almeno per un certo periodo di tempo, non ne conosceva l’età", è la spiegazione avanzata da Coppi: "Quando si usa la formula il fatto non costituisce reato - ha spiegato l’avvocato ai cronisti del Tribunale di Milano - di solito c’è la mancanza dell’elemento soggettivo".
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