Processo Lorandi, quella denuncia e quel nome ora a Venezia

A Venezia non solo la revisione del processo per l'omicidio di Clara Bugna, ma anche l'indagine sul presunto autore denunciato da Bruno Lorandi
LORANDI: LE CARTE A VENEZIA
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Passa per la laguna il destino di Bruno Lorandi. Sono infatti nelle mani di giudici e magistrati di Venezia i possibili sviluppi processuali del caso Lorandi-Bugna. Non solo per la revisione del processo, istanza già accolta con udienza fissata al 1° marzo, ma anche per l'indagine connessa che la Procura di Brescia - pur avendo piena competenza territoriale essendo il caso avvenuto nella nostra provincia - ha infatti affidato ai colleghi di Venezia.

Quella scaturita dalla denuncia formalizzata un mese fa e firmata proprio da Lorandi che indica nome e cognome di quello che lui ritiene essere il vero omicida di sua moglie Clara Bugna, delitto per il quale lo stesso marmista di Nuvolera dal 2009 sta scontando la condanna all'ergastolo.

L'avvocato Gabriele Magno - che ha sostituito lo storico avvocato Alberto Scapaticci - è sicuro di aver trovato la prova capace di scagionare il suo assistito attualmente detenuto a Verona e che dopo avere scritto lettere a due pontefici e al Presidente della Repubblica, oggi a 68 anni, intravede uno spiraglio per uscire di prigione, proprio come a fine Anni '80 quando dopo il ritrovamento del cadavere del figlio Cristian in Maddalena fu arrestato e quindi scarcerato e da ultimo prosciolto in sede processuale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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