Primi vaccini anti-Covid al Civile: «Una fortuna poterlo fare»
«È una fortuna potere fare il vaccino oggi, essendo un’infermiera che lavora sul campo in Neurologia consiglio a tutti di farlo, anche per responsabilità professionale».
Queste le parole di Giulia Salvalai, la prima operatrice sanitaria bresciana a essere stata sottoposta al vaccino contro il Covid-19 all’ospedale Civile di Brescia.
«Sembrano passati dieci anni da febbraio, in realtà il 2020 è ancora in corso ed è stato un anno molto pesante. Vaccinarsi è un atto dovuto anche nei confronti dei medici e degli infermieri che non ce l'hanno fatta», ha detto Salvalai, che nel corso della prima ondata ha lavorato nei reparti Covid dell'ospedale e che ora si dice «emozionata» per questo passaggio.
Complessivamente, sono 80 le dosi somministrate nel principale ospedale della nostra provincia nel corso del V-Day che ha coinvolto tutta Italia, ma anche il resto d’Europa, in un giorno dal forte valore simbolico. Tra i dipendenti dell'Asst di Brescia, l'adesione al vaccino è stata finora pari al 65%, con oltre 4.600 persone coinvolte.
Questa mattina, i primi a essere vaccinati sono stati gli operatori dell'Istituto Spallanzani di Roma. La campagna vaccinale vera e propria partirà nelle prossime settimane, anche se il clou è previsto tra la primavera e l’estate 2021.
«Le cicatrici che ognuno di noi ha dentro ci hanno consentito di arrivare qui e di offrire una speranza di tornare alle nostre vite a togliere tra qualche mese le mascherine», ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, presente al Civile. «Oggi è una bella giornata e sono contento dello slogan “io sto con la scienza” perché non vorrei che qualcuno oggi possa dubitare della scienza e del valore del vaccino».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato