Preso con l’hashish, la nonna lo difende: «A fumarla sono io»

Gli agenti della Polizia Locale hanno sorpreso un ragazzo con 50 grammi di fumo in piazza Bruno Boni
Dell'hashish (foto d'archicio)
Dell'hashish (foto d'archicio)
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Cuore di nonna. Il nipotino spaccia hashish e lei lo difende: «Era per me, lo fumo io, per svago, ma anche per placare i dolori». La difesa d’ufficio non ottiene l’effetto desiderato. Unica consolazione: il pm dispone gli arresti domiciliari del giovane proprio a casa della nonna.

Succede tutto attorno a metà del pomeriggio di lunedì. Alla vista degli agenti della Polizia locale una coppia di giovanissimi, impegnata in scambi sospetti in piazzetta Bruno Boni in città, si dà alla fuga. Uno dei due riesce a far perdere le sue tracce, l’altro no. Non si sottrae alla cattura e non riesce nemmeno a sbarazzarsi, senza dare nell’occhio, della mercanzia che stava vendendo fino a pochi istanti prima.

Il giovane è intercettato dagli agenti tra via Bulloni e via Croce, dove gli agenti recuperano anche mezzo etto di fumo. Chiesto di documenti e spiegazioni il ragazzo spiega di vivere momentaneamente dalla nonna, perché i genitori sono in vacanza.

E in casa della nonna, che ammette di fare uso di sostanze stupefacenti regalate dal nipote, gli agenti trovano altri cinque grammi di hashish, un coltellino sporco di fumo e un mezzo spinello fumato. La perquisizione si estende a casa del giovane dove la pattuglia, anche con l’ausilio dei cani, non trova nulla. È il suo cellulare semmai a fornire elementi di prova.

In alcune chat di Telegram clienti registrati sotto pseudonimo chiedono dosi da una decina di grammi a volta. Ce n’è abbastanza per indurre il pm a disporre gli arresti domiciliari, proprio a casa della nonna, almeno sino al ritorno dei genitori dalle vacanze.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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