Presidio 9 Agosto, protesta contro lo sfratto da piazza Paolo VI
Un flash mob per ribadire al Comune di Brescia tutto lo sdegno per lo sfratto cui il Presidio 9 Agosto è stato sottoposto da Palazzo Loggia e consegnare all’Amministrazione comunale le quasi 60 lettere di solidarietà ricevute in questi giorni. All’ombra del monumento dedicato ai Caduti delle X Giornate, in piazzetta Bell’Italia, alcuni referenti del Comitato Referendario Acqua Pubblica, Le mamme del Chiese, Comitato ambiente e territorio Garda, Basta Veleni e gruppo liberi presidianti (l’insieme delle realtà che forma il Presidio 9 Agosto) hanno manifestato contro la decisione del Comune di Brescia di non rinnovare la concessio del suolo pubblico e, di fatto, sfrattare il presidio 9 agosto da piazza Paolo VI entro domenica 26 febbraio.
Le motivazioni
Uno sgombero non gradito che arriva dopo 563 giorni di «resistenza» con un’unica motivazione: per tutto il 2023 Brescia è Capitale della Cultura, evento che rappresenta, si legge nel provvedimento di Palazzo Loggia, «un appuntamento determinante per lo sviluppo del turismo, dell’immagine, del valore culturale e artistico della città e dell’economia cittadina». Il presidio, in sintesi, «sporcherebbe l’immagine della città – è stato detto –. Noi combattiamo anche contro questa visione di una città vetrina che pretende di coprire con una patina luccicante tutto e rivendichiamo la nostra visione di una città viva, in cui la partecipazione attiva di centinaia di cittadini per un diritto negato non sia calpestata in questo modo».
Assemblea
Sabato sarà un’assemblea, convocata in piazza Paolo VI alle 15, a decidere se ci sarà lo sgombero il giorno dopo allo scadere dell’ultimatum del Comune.
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