Prendono 80 auto a noleggio e non le restituiscono più
Un conto è pensare di scappare con l’auto presa a noleggio e non tornare più. Un conto è farlo davvero e, per farlo, strutturare una vera e propria organizzazione criminale. A trasformare una fantasia in realtà sono stati due fratelli di origine serba, di casa nella Bassa bresciana.
I due, con la collaborazione stretta di due italiani (tutti di età compresa tra i 32 e i 35 anni), e il contributo prezzolato di diversi prestanome nullatenenti (sono complessivamente 25 gli indagati) a partire dal 2013 e fino almeno al 2016 hanno gabbato diversi autonoleggi, sia tra i big, che tra piccoli imprenditori. In tutto gli inquirenti hanno contato una ottantina di veicoli sottratti.
Si va dall’utilitaria - la più classica delle Fiat Punto -, alla berlina di lusso, Bmw, Merdedes e Audi su tutte. I due serbi non disdegnavano nemmeno mezzi di lavoro: furgoni, camion frigo e mezzi dotati di gru e cestello. Il sistema non era poi così complesso.
I fratelli di Belgrado e i loro complici si presentavano al banco noleggi con documenti di identità e carte di credito false, attendevano il tempo della registrazione, salivano a bordo e partivano per il loro viaggio senza ritorno, destinazione Lubiana. Nella capitale slovena auto, camion e furgoni venivano presi in consegna dal corrispondente locale della banda e finivano in Serbia, in un «buco nero» dal quale non riemergevano più.
Una decina i mezzi recuperati, grazie anche alla collaborazione della polizia slovena. Tutti gli altri sono spariti nel nulla: o cannibalizzati o reimmatricolati a nuova vita.
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