Premio Tina Merlin, menzione speciale per il podcast su Caffaro
Il podcast «Caffaro, l'ultima barriera - I veleni nel cuore della città» delle giornaliste Laura Fasani e Nuri Fatolahzadeh, prodotto da IrpiMedia in collaborazione con il Giornale di Brescia, ha ricevuto una menzione speciale al premio nazionale «Dov'è Tina Merlin oggi?» dedicato all'inchiesta territoriale.
Il riconoscimento è stato assegnato alle croniste del nostro quotidiano durante la cerimonia organizzata dalla Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi) a Longarone (Belluno). Il concorso era intitolato a Tina Merlin, giornalista che denunciò in anticipo il disastro del Vajont, in occasione del 60° anniversario del crollo che provocò 1910 morti.
Il podcast «Caffaro, l'ultima barriera» era stato selezionato tra cinque lavori finalisti su 74 inchieste presentate da tutta Italia. Uscito fra settembre e ottobre, in 8 puntate (tutte disponibili su Spotify), ricostruisce il caso dall'inizio e scava tra i problemi rimasti aperti.
Gli altri premiati
È di quattro giornaliste l'inchiesta vincitrice: un'indagine sullo sfruttamento del lavoro nella raccolta dei kiwi dell'Agro Pontino, seguendo a ritroso la filiera: dalla grande distribuzione ai campi in cui vengono coltivati. Il servizio, pubblicato su IrpiMedia, è di Stefania Prandi e Francesca Cicculli, con la collega danese Charlotte Aagaard e la giornalista indiana Kusum Arora. Il premio giovani è andato a Sofia Centioni, praticante della Scuola di giornalismo di Bologna, che con lo strumento del podcast si è focalizzata sullo sfruttamento del lavoro nella ristorazione («Ristoranti da incubo, il dietro le quinte della City of food»).
Infine, menzioni anche per Marco Grasso (giornalista del Fatto Quotidiano che ha approfondito la strage del Ponte Morandi) e per Andrea Lattanzi con un'indagine video sui danni alla salute da long Covid (pubblicata sui siti di Repubblica e La Stampa).
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