Premio Bulloni: «Esempi da cui ripartire»

La consegna dei riconoscimenti in un gremito San Barnaba. Elena Morè, dalla tragedia di via Cremona alla missione in Brasile
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«Da queste testimonianze possiamo e dobbiamo ripartire»: tanto più sembra acquistare valore, nelle incertezze e nelle difficoltà di un Natale meno sfavillante di luci, il calore della solidarietà vissuta che il Premio Bulloni ogni anno porta ad esempio. L'ha rimarcato ieri il sindaco Adriano Paroli, aprendo la cerimonia nell'auditorium San Barnaba più che mai gremito. Al Premio del Comune, nel ricordo del prefetto della Liberazione, si aggiungono vari riconoscimenti da parte di altre realtà cittadine, che concorrono a fare della serata una festa coinvolgente e condivisa. Alcune sottolineature il sindaco Paroli le ha dedicate alla Croce Bianca, alla memoria del notaio Giuseppe Camadini «testimone di un modo di guardare alla vita e alla comunità, rendendo sempre più evidenti gli insegnamenti di Paolo VI e del Beato Tovini».

In particolare si è soffermato sulla capacità di amore e perdono di Elena Morè, vincitrice del Bulloni 2012 per la generosità e la forza che le hanno consentito di superare la terribile tragedia che l'ha colpita, privandola del marito e dei figli.
Al clima natalizio, schierati davanti all'albero addobbato, hanno provveduto i giovani del Coro di voci bianche del Conservatorio e del Comune. Tanti sono gli esempi meritevoli di gratitudine. Marco Richini, volontario animato da «passione per la comunità»; Antonella Bertolotti psichiatra ideatrice dell'associazione Intermed per portare aiuto nei luoghi del bisogno; Giovanni Benedetto Colombo che diffonde nei villaggi africani il fotovoltaico con Energy Freedom sono i destinatari delle tre medaglie d'oro consegnate dall'assessore Diego Ambrosi, dalla presidente del Consiglio comunale Simona Bordonali e dall'assessore Paola Vilardi. Le tre riproduzioni dell'antica moneta cittadina sono state consegnate al presidente della Croce Bianca, Filippo Seccamani Mazzoli, al padre cappuccino Ulderico Chigioni e al fratello di Giuseppe Camadini, Giancarlo, rispettivamente dal vicesindaco Fabio Rolfi, dall'assessore Maurizio Margaroli e dal sindaco Paroli.

La voce di Stela Dicusara ha impreziosito il secondo momento musicale, introduttivo alla consegna dei riconoscimenti principali. A Giuseppe De Poli, volontario dell'Associazione bambino emopatico, in memoria del cavalier Fausto Anselmi. A suor Evelina Mattei, da 37 anni in Africa dedita alla cura e al sostegno di mamme e bambini, per il tramite di una persona amica il premio intitolato a Pietro, Piergiuseppe e Piercarlo Beretta. In Etiopia continua la sua opera di infermiera e «medico delle anime» suor Luigia Trombini destinataria del premio «Cuore amico - Fraternità». A Prevalle la comunità «Calimero» accoglie i piccolissimi in attesa di famiglia: all'ideatrice Marica Benini è stato attribuito il premio in memoria del cavaliere del lavoro Umberto Gnutti. L'Associazione industriale bresciana rappresentata dal presidente Giancarlo Dallera rimarca con il suo premio l'altruismo di Ferdinando Gatti, rimasto vittima di un incidente sul lavoro per soccorrere un collega: ha ritirato il premio la moglie Severina Vavassori. L'esemplare assistenza di Margherita Bergamini al marito invalido ha meritato il premio in memoria di Nico e Candida Ranzanici ed è la straordinaria vitalità di Fiorella Elmetti per il prossimo ad essere portata come esempio, con l'attribuzione del premio dell'Ordine avvocati.

Elena Morè da gennaio sarà in missione per tre mesi in Brasile: il «Bulloni» va alla sua carica di amore, più forte delle ferite della vita. Le voci bianche e il coro della sala si sono mescolati, per gli auguri finali, nel canto di «Tu scendi dalle stelle».
 

Elisabetta Nicoli

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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