Premio Bulloni 2022: «Grazie Brescia, città lungimirante»

Quando la bontà va in scena gli applausi sembrano non finire mai. In un teatro Sociale gremitissimo come in epoca pre-pandemica e di fronte a numerosi rappresentanti delle istituzioni, i protagonisti questa sera non potevano che essere loro, i premiati che hanno ricevuto il «Bulloni» e gli altri importanti riconoscimenti collegati. Intervallati da momenti musicali offerti dal OneSoul Project Choir diretto da Elisa Rovida, uno per uno sono saliti sul palco, dove hanno portato la propria testimonianza vivente di generosità.

Oggi più che mai i loro atti di bontà e le loro condotte civili di alto profilo umano e morale rendono orgogliosa tutta la comunità. E sembrano quasi rappresentare un antidoto alla cattiveria e al male, banale o radicale che sia, così pervasivi in un mondo segnato da guerre, ingiustizie, malattie e miseria. Queste personalità e questi sodalizi hanno saputo mettersi nei panni del prossimo, sono intervenuti attivamente per aiutare chi era in stato di bisogno, non negando mai il proprio supporto sotto molteplici forme.

«Celebrare i gesti d'amore»

A loro rende omaggio in primis il sindaco Emilio Del Bono: «Nel 1953 ci fu una intuizione straordinaria sfociata nell’istituzione di questo Premio, che noi abbiamo sempre onorato. Uscita dal secondo conflitto mondiale, la nostra città aveva bisogno di ritrovare fiducia. Le persone avevano visto l’odio, provato l’orrore. Così in quell’epoca è stato deciso di celebrare i gesti d’amore che a Brescia hanno trovato terreno fertile. Alla nostra comunità voglio riproporre questo messaggio: più siamo buoni, più avremo un avvenire sereno. Per questo rinnoviamo una tradizione che non si è mai persa, nemmeno nei periodi più bui del Covid, ma che ora possiamo tornare a vivere pienamente”.

I premiati

I primi chiamati sul palco sono stati coloro che hanno ricevuto la Medaglia d’oro: l’Anps (Associazione nazionale Polizia di Stato, premio ritirato dal presidente Maurizio Marinelli), Mariano Repetto e Gabriel Tamburri, don Fabio Corazzina e Nicla Bonardi.

Quindi è stata la volta del Grosso d’oro per frate Giovanni Farimbella.

Il Premio Pietro, Piergiuseppe e Piercarlo Beretta è andato alla Scuola Audiofonetica (a ritirarlo il presidente della Fondazione Mons. Cavalleri, Pierpaolo Camadini, e la direttrice, Anna Paterlini), mentre il Collegio notarile di Brescia ha reso omaggio alla Compagnia Lyria. A Enrica Danesi è andato il Cuore Amico.

Con il Premio Umberto Gnutti si è volati in alto insieme ai Diavoli Rossi (premio ritirato dal comandante del 6° Stormo, col. pil. Giacomo Lacaita). La Pro loco di Mompiano si è aggiudicata il premio Confindustria Brescia.

Basco blu e giubba rossa sono saliti sul palco insieme ai City Angels per ritirare il riconoscimento intitolato a Nica e Candida Ranzanici. Il Premio dell’Ordine degli avvocati è andato ad Arianna Martini, mentre quello del Rotary Brescia Nord alla novantunenne Maria Cucchi.

Feraboli: «Brescia città lungimirante»

Quindi è arrivato il momento del Premio Bulloni: Gabriella Feraboli da sempre in prima linea per aiutare chi ha conosciuto la droga, l’emarginazione e le asprezze della strada: «È un premio per tutte le persone con le quali ho lavorato in questi anni - ha detto con voce commossa -. Ringrazio la mia famiglia che mi ha sempre supportato. Brescia è stata una città lungimirante in tanti servizi sperimentali, tanto che le esperienze partite qui sono state esportate anche in altre comunità».

La cerimonia si è chiusa con gli auguri del sindaco Del Bono, soprattutto a coloro che durante le feste sono impegnati a garantire la sicurezza e il buon funzionamento dei servizi.

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