Porte aperte al 112: 4mila chiamate al giorno, il 60% è inutile
Porte aperte oggi per il 112 Day, l’iniziativa voluta a livello europero per conoscere il numero unico delle emergenze, capire come funziona per utilizzarlo al meglio evitando di perdere, e far perdere, tempo prezioso.
Molti i bresciani che ne hanno approfittato e hanno visitato la centrale allestita all'interno della caserma di San Gaetano.
All’interno operano mediamente dieci operatori il mattino, altrettanti il pomeriggio e cinque la notte e rispondono alle chiamate ai numeri d'emergenza, 112, 113, 115 e 118, provenienti da sei provincie: Brescia, Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia.
Il numero medio di chiamate giornaliero è di 4mila, la risposta avviene in meno di tre secondi, e la chiamata dura circa 40 secondi. Delle 4mila chiamate giunte, il 60% circa non va oltre, poiché si riferisce a errori o a questioni che non competono all'emergenza; il 40 % invece, dopo aver appurato localizzazione nomi e situazione, viene reindirizzato a carabinieri, polizia, vigili del fuoco o, per questioni mediche, alla centrale 118 di Bergamo.
La centrale NUE di Brescia, operativa da fine 2014, è da tempo ormai a regime e l'esperienza è ampia, per questo spesso viene mandato qui il personale in formazione da parte di altre Regioni che devono ancora attivare il servizio. Qui a Brescia, tra l'altro, è attivo il servizio di supporto e back up delle registrazioni e dell'attività della centrali del Friuli e di Milano: in caso in quelle aree si verificassero problemi, subentra Brescia di default, senza che l'utenza se ne accorga.
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