«Portatemi in carcere, ma ridatemi i figli»

Sono le parole di Elena Perotti, condannata per aver sfregiato con l'acido l'ex findanzato. Il Tribunale dei minori le ha tolto i figli
"SONO PRONTA AL CARCERE, RIDATEMI I MIEI FIGLI"
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«Sono distrutta, non mi aspettavo arrivassero ad una decisione drastica». Sono le parole di Elena Perotti, che non sa se potrà mai rivedere i suoi di figli, dopo la sentenza del Tribunale dei minori che ha dichiarato adottabili i suoi due bambini, un maschio e una femmina rispettivamente di quattro anni e di quattordici mesi, . 

Perotti è stata condannata a otto anni di carcere per aver sfregiato con l'acido l'ex fidanzato William Pezzullo, reo di averla lasciata all'ottavo mese di gravidanza. L'inizio della fine per lei è cominciato la sera dell'agguato, il 20 settembre 2012, quando volle vendicarsi in un modo folle.

«Penso sempre a quella maledetta sera. Ho fatto male a William, alla sua famiglia alla mia famiglia e ora ai miei bambini. Tutto per quella maledetta sera…», dice ora.

Per la prima volta parla pubblicamente e non in un’aula di tribunale della sua vendetta con l'acido. 

«Al mio bimbo ho raccontato del grave errore» spiega. Lo ha fatto anche quando a dicembre 2015 il Tribunale dei minori lo aveva allontanato da lei, assieme alla sorellina, con un provvedimento provvisorio. 

«La piccola aveva due settimane, mentre il grande meno di quattro anni quando me li hanno tolti».

Condannata a otto anni, Elena Perotti non è mai entrata in cella. Ora le mancano poco meno di due anni ancora da scontare.

«Portatemi in carcere, ma ridatemi i figli - dice annunciando che presenterà ricorso in appello contro la sentenza del tribunale -. Non ho paura del carcere, ma di perdere per sempre i miei bambini».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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