Porta a porta e calotta: il sistema misto si fa strada in città

Mancano circa cinque settimane all'inizio del nuovo sistema di raccolta, dal 29 febbraio gli incontri per informare i cittadini
LA RIVOLUZIONE DEI RIFIUTI
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Ancora poche settimane, cinque all’incirca, e i tradizionali cassonetti grigi spariranno dalle strade. Al loro posto arriveranno quelli con la calotta per i rifiuti indifferenziati e per l’umido, mentre carta, vetro, lattine e plastica saranno raccolti col porta a porta.

È il sistema misto, gestito da Aprica, società di A2A, che entrerà in vigore in città dal 4 aprile, dopo che mercoledì è stato completato l’ultimo passaggio amministrativo con l’approvazione in Loggia del regolamento sulla gestione dei rifiuti.

I primi quartieri coinvolti saranno quelli della zona sud est di Brescia, detta anche zona gialla, vale a dire San Polo, Sanpolino, Caionvico, Buffalora, Sant’Eufemia e Porta Venezia. Circa ventimila utenze alle quali in questi giorni sono stati recapitati i libretti di A2A con le prime informazioni utili. 

Sono però ancora diverse le domande che si fanno i bresciani, come quelle sui calendari di raccolta, sulla corretta separazione dei rifiuti o sulla gestione dei bidoni comuni previsti all’interno dei circa mille condomini cittadini con oltre sedici appartamenti. Per questo motivo la Loggia ha organizzato a partire da lunedì 29 febbraio una serie di dodici incontri nei quartieri in cui verrà introdotto il sistema misto, partendo da Buffalora.

RACCOLTA DIFFERENZIATA: POLEMICHE E APPORTI POSITIVI

Dal 7 marzo sarà invece possibile ritirare i kit per il porta a porta, bidoncini e sacchetti, e i badge per aprire i cassonetti con calotta. 

Completato il passaggio nella zona gialla, la nuova differenziata arriverà in giugno anche in quella azzurra, corrispondente alla parte sud ovest della città.

L’obiettivo è duplice: completare entro aprile 2017 l’avvio del sistema misto in tutti i quartieri della città, gli ultimi saranno quelli del centro storico, e arrivare a una percentuale di differenziata pari al 65%: ora Brescia è ferma a un misero 38%.

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