Ponte di Ognissanti in mezze maniche: tutti a spasso in Italia e nel Bresciano
Lo stiamo ripetendo tutti da settimane: è l’ottobre più caldo di sempre e ce lo dicono i dati. Eppure questo weekend di ponte tra la festa di Ognissanti e il Giorno di Morti è riuscito a soprenderci comunque alla vista di tante persone in mezze maniche alle porte di novembre.
Nel Bresciano c'è chi si è goduto una passeggiata sui lungolaghi, riempiendo le classiche località turistiche del Garda e del Sebino che infatti hanno registrato numeri alti nelle prenotazioni di alberghi e ristoranti, e chi invece ha optato per una camminata sulle montagne delle valli nostrane. Tanti quelli che sono rimasti in città e hanno approfittato dell'atmosfera vacanziera per sorseggiare un aperitivo all'aperto in centro e visitare il Capitolium, oppure per salire in Castello e immortalare Brescia dall'alto nella foto di rito dal piazzale della Locomotiva dopo un giro sul ponte levatoio.
È arrivato insomma quello che i meteorologi hanno chiamato «l’anticiclone di Halloween», che ha portato anche nel Bresciano temperature primaverili tra il foliage di parchi e montagne, con punte oltre i 24 gradi in diverse stazioni della provincia. A livello nazionale, le previsioni dei giorni scorsi prospettvano valori anche di 10-15 gradi sopra la media stagionale in particolare in Sardegna, sul Centro Nord e sulle Alpi. L’andamento anomalo è cominciato all’inizio del mese e il 23 ottobre a Brescia si è registrata la temperatura più alta rispetto alla media tra 1991 e 2020: +5,5° C.
Se quindi per il momento il posticipo dell’accensione dei caloriferi non crea problemi, questa ottobrata anomala non è comunque una buona notizia. «Il fatto di non accendere il riscaldamento non nasconde che siamo di fronte ad un'impressionante anomalia climatica, con questa lunga coda di un'estate che peraltro è stata la seconda più calda degli ultimi anni e caratterizzata da una grandissima siccità» ha spiegato il climatologo Luca Mercalli, intervenuto alla Confartigianato di Brescia settimana scorsa.
I numeri del turismo per il ponte
A gioire del meteo clemente è soprattutto il turismo, italiano e bresciano. Le associazioni hanno sottolineato un traffico ragguardevole sia di italiani che di stranieri con una forte presenza dagli Stati Uniti e la conferma di francesi, tedeschi e inglesi che sono tornati in forza a viver» le vacanze italiane. Secondo Federalberghi il break di Ognissanti coinvolge circa 11 milioni e 800 mila italiani, ovvero quasi il 20% della popolazione, mentre Cna Turismo e Commercio ne conteggia 10 milioni (con 3 milioni di stranieri) e Federturismo 7 milioni.
Nei giorni scorsi Assoturismo Confesercenti aveva ipotizzato che tra il 28 ottobre e il 1 novembre le strutture ricettive italiane avrebbero registrato 5 milioni di pernottamenti, 1,2 milioni in più dello scorso anno, che però scontava ancora alcune limitazioni legate alla pandemia. Conferma il perdurare della ripresa anche l'Associazione Italiana Confindustria Alberghi: rispetto allo stesso periodo del 2019 le principali città d'arte fanno registrare un tasso di occupazione delle strutture alberghiere che supera il 70%, addirittura in aumento dell'1% rispetto al dato pre crisi.
Più o meno il 90% dei vacanzieri è rimasto in Italia mentre i connazionali che hanno superato i confini sono nelle capitali europee (Parigi e Barcellona in vetta) oppure si godono gli sgoccioli di questa coda estiva alle Canarie e Malta. Da giorni sulle coste romagnole i telefoni degli alberghi e degli uffici di informazioni turistiche locali hanno ripreso a squillare dopo una stagione estiva decisamente positiva.
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