Polveri sottili: ecco quali sono i danni per l'uomo
L’incremento delle polveri sottili in atmosfera, anche se al di sotto dei limiti di legge, innalza il rischio di mortalità anticipata, infarto, ictus e malattie respiratorie, e incide a lungo termine sullo sviluppo di malattie croniche e tumori polmonari.
Ad evidenziarlo uno studio condotto dall’Asl di Brescia, che ha analizzato la correlazione fra il 2000 e il 2014 tra i livelli di Pm10 e Pm2,5 e il numero di casi di mortalità e ricoveri respiratori e quantificato i danni da esposizione.
Anche al di sotto dei limiti di legge le polveri sottili sono responsabili del 7-8% delle morti annuali. +0.9% le morti naturali rilevate per ogni incremento di 10 microgrammi per metrocubo di polveri sottili nell’aria, +1,3% i casi di infarto, +1,2% quelli di ictus e +3,9% i ricoveri respiratori. Se le polveri nell’ultimo decennio si fossero mantenute al di sotto dei 20 microgrammi per metrocubo, insomma, si sarebbero evitati 58.500 ricoveri e 5.650 morti. Se dunque nella nostra provincia molto è già stato fatto per ridurre l’inquinamento atmosferico, l’impegno non può che essere rafforzato, evidenzia l’ASL, con norme che regolamentino anzitutto la combustione domestica, responsabile da sola di oltre il 50% delle emissioni di polveri sottili.
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