Polvere rossa al Prealpino, l’Arpa: «Tre eventi anomali»

Secondo il report i valori dei camini della Baumann sono «superiori rispetto alle prestazioni medie». Il centrodestra presenta un'interrogazione
Polvere rossa sulle macchine al Prealpino - Foto © www.giornaledibrescia.it
Polvere rossa sulle macchine al Prealpino - Foto © www.giornaledibrescia.it
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I valori di polverosità indicati dalle sonde di alcuni camini della Baumann di Villaggio Prealpino sono «significativamente superiori rispetto alle prestazioni medie» e dai dati di monitoraggio delle emissioni in atmosfera «sono emersi eventi emissivi significativi». L’allarme lanciato dai residenti di via Rodella sul Giornale di Brescia domenica 8 ottobre è stato immediatamente raccolto dall’Arpa di Brescia e dal suo direttore Fabio Cambielli, da poco nominato direttore generale di Arpa Lombardia.

Il giorno successivo, lunedì 9 ottobre, i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente si sono recati prima nel quartiere del villaggio per verificare i problemi denunciati dai cittadini e relativi alla ricaduta di polveri di metallo sull’intera zona, poi nei capannoni dell’azienda di via Conicchio per analizzare lo stato dei filtri e i libri delle manutenzioni. Durante il sopralluogo sono state riscontrate diverse criticità, indicati i punti di miglioramento e proposte alle autorità competenti alcune prescrizioni.

L’ispezione tra le vie del Villaggio Prealpino ha permesso di «appurare – scrivono i funzionari di Arpa nella relazione – che numerose auto parcheggiate lungo la via Rodella presentavano evidenti segni di ossidazione sulla carrozzeria; anche altri manufatti esterni nel quartiere mostravano la presenza di puntinature di color ruggine adese alle superfici, come per esempio nel caso di tavoli e sedie di plastica, tettoie, giochi per bambini nel parco etc. La verifica condotta ha mostrato la presenza di materiale ferromagnetico polverulento in quantità consistenti».

I tecnici dell’Agenzia si sono quindi spostati presso lo stabilimento della Baumann dove sono poi tornati anche il giorno dopo per verificare il comparto emissivo e passare in rassegna i vari sistemi di abbattimento delle polveri. Dalla verifica degli impianti dei trattamenti dei fumi sono emersi tre eventi anomali avvenuti nei periodi precedente e successivo alla pausa estiva, con i valori delle polveri misurati in milligrammi per metro cubo d’aria «piuttosto elevati». La ragione di questo «incremento della polverosità» sarebbe da ricercare in «una rottura, degradazione o fessurazione del tessuto filtrante». I tecnici dell’Arpa hanno quindi segnalato una stranezza con riferimento a uno specifico episodio di emissione di polveri in atmosfera accaduto il 31 agosto e risolto il giorno successivo «presumibilmente – scrivono – attraverso una manutenzione del filtro in questione, che però non risulta dai dati del registro delle manutenzioni acquisito in sopralluogo».

Nella relazione l’Arpa fa quindi riferimento a un precedente controllo avvenuto a luglio scorso durante il quale sono emerse criticità molto simili a quelle attuali, segnalate alla Provincia di Brescia. Il Broletto lo scorso 10 ottobre ha chiesto alla ditta di trasmettere, entro 15 giorni, il crono-programma degli interventi migliorativi secondo quanto indicato da Arpa. 

L'interrogazione del centrodestra

«Il report pubblicato da Arpa evidenzia dei malfunzionamenti all'interno dei camini della ditta Baumann di via Conicchio. È doveroso che il Comune sia parte attiva per garantire la risoluzione del problema, ma soprattutto chieda ufficialmente all'azienda un intervento risarcitorio per i cittadini che hanno visto le proprietà danneggiate» ha detto il consigliere comunale di Brescia Fabio Rolfi, annunciando un’interrogazione del centrodestra in Consiglio comunale in merito a depositi di polvere rossa al villaggio Prealpino.

Nell’interrogazione firmata da dodici consiglieri viene ricordato il precedente episodio del 2019 quando la diffusione di polvere rossa di origine ferrosa aveva coperto macchine, oggetti, orti e giardini. Quattro anni fa l’azienda aveva provveduto a risarcire gli abitanti del territorio per i danni arrecati alle diverse proprietà. Nel testo dell'interrogazione si chiede anche alla sindaca quali interventi intenda attuare il Comune di Brescia, in collaborazione con Ats, per accertarsi che l’emissione ripetuta negli anni di polvere rossa dai camini non abbia ripercussioni sulla salute dei residenti.

«Ora serve una indagine molto accurata affinché sia scartata ogni ipotesi di danno alla salute. Respirare particelle di residui ferrosi può generare anche solo delle preoccupazioni che devono essere fugate. La situazione va avanti da troppo tempo e ora deve essere risolta» conclude Rolfi.

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