Polvere rossa al Prealpino, cittadini pronti a denunciare l'azienda
Si dicono pronti a denunciare la Baumann se questa non riconosce le proprie responsabilità rispetto ai danni provocati alle auto e ai giardini del quartiere. Alla luce dei risultati emersi dopo il sopralluogo dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) di Brescia al Villaggio Prealpino, si rafforza nei residenti di via Rodella la convinzione che la ditta di via Conicchio sia la causa della presenza di polvere di ferro che, nel quartiere, sta ossidando la carrozzeria delle auto e le inferriate dei giardini e che sta macchiando di ruggine sedie e tavoli di plastica e giochi dei bimbi.
Salute
Nei giorni scorsi alcune famiglie, al momento sarebbero 25, hanno contattato un legale e stanno valutando l’opportunità di avviare una class action contro lo stabilimento dell’azienda svizzera che produce molle di precisione, valvole a molle per compressori, prodotti ortopedici ed effettua anche lavori di meccanica di precisione finalizzati alla produzione di molle per motori a scoppio e molle per pompe diesel.
Quattro anni fa, nel 2019, era accaduto un episodio identico: per giorni un velo di polvere rossa aveva ricoperto l’intero abitato e i vertici dell’azienda avevano ammesso le proprie responsabilità e risarcito i residenti ripagando la riparazione di circa duecento automobili. Alla luce di questo secondo episodio, però, le preoccupazioni degli abitanti del Villaggio Prealpino sono anche altre: «Respiriamo polvere di ferro - dicono - e in questo quartiere vivono tante giovani famiglie e ci sono una decina di bambini. Ci viene il dubbio che ci siano pochi investimenti nella tutela della salute e nell’attenzione al cittadino».
L’iter
Nel quartiere il problema, denunciano i residenti, si è ripresentato lo scorso gennaio e poi, in modo massiccio, tra la primavera e l’estate. Della vicenda è stata investita prima la presidente del Consiglio di quartiere Prealpino, Chiara Gabrielli, e poi Palazzo Loggia con il coinvolgimento, prima (a maggio), dell’ex assessore Fabio Capra, e nelle ultime settimane dell’attuale assessora all’Ambiente Camilla Bianchi.
«La prolungata esposizione alle polveri di ferro che risultati può avere sulla nostra salute?», si chiedono gli abitanti. Il prossimo 30 ottobre il Comune ha convocato un tavolo intorno al quale siederanno oltre alla Loggia e alla proprietà della Baumann anche l’Arpa, l’Agenzia di tutela della salute (Ats) e la Provincia di Brescia per affrontare il problema. Ieri il consigliere comunale Fabio Rolfi ha annunciato che presenterà un’interrogazione in Consiglio comunale per fare chiarezza e impegnare il Comune a chiedere all’azienda di risarcire i residenti. Inoltre, Rolfi invita a farsi carico, in collaborazione con l’Ats, «di un’indagine molto accurata affinché sia scartata ogni ipotesi di danno alla salute. Respirare particelle di residui ferrosi può generare anche solo delle preoccupazioni che devono essere fugate».La vicenda
L’intervento del consigliere Rolfi arriva dopo il report pubblicato dall’Arpa di Brescia relativo al sopralluogo del 9 ottobre, da cui emergono criticità e il malfunzionamento di alcuni camini della Baumann, che hanno rilasciato polveri di ferro in quantità «piuttosto elevate». Problematiche emerse anche durante una precedente visita che i tecnici dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente, guidati dal direttore di Brescia - e oggi dg regionale - Fabio Cambielli, avevano effettuato a luglio.
Sulla base di questo primo intervento effettuato dall’Arpa, anche la Provincia di Brescia, attraverso una nota dello scorso 10 ottobre, ha invitato l’azienda a predisporre un cronoprogramma di interventi per risolvere ogni criticità. Pena la sospensione dell’Aua, l’autorizzazione unica ambientale rilasciata dal Broletto nel 2018.
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