Polmonite: quello bresciano è «un caso del tutto anomalo»
C’è in ballo un unico sierotipo di legionella oppure no? Il fiume Chiese è la base di partenza o di arrivo del batterio? I ceppi di legionella isolati nei pazienti sono gli stessi di quelli dei campionamenti?
Sono tante e tutte ancora in cerca di una risposta le domande sollevate da Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. Una certezza però il professor Rezza ce l’ha: «Quello bresciano è senza dubbio un caso anomalo mai registrato prima».
Nel frattempo, secondo Ats nella giornata di ieri ci sono stati 13 nuovi accessi ai pronto soccorso degli ospedali bresciani e in tutto sono state ricoverate otto persone con polmonite batterica. Il numero totale dei degenti scende a quota 116.
Sull’origine delle centinaia di polmoniti il medico dell’Iss ipotizza che quelle in eccesso rispetto a quelle che di solito si verificano durante l’anno potrebbero essere dovute alla legionella anche se i casi accertati sono solo 45.
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