Poliziotti, arriva la spy-pen da taschino
Non saranno solo le telecamere di tv e media a riprendere, d’ora in poi, le manifestazioni di piazza, soprattutto quelle a più alto rischio per l’ordine pubblico. Ieri mattina, al termine di un’assemblea, il segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia, Gianni Tonelli, ha consegnato 150 spy-pen (comunissime stilo che, al loro interno, nascondono una microcamera e un microfono), ad altrettanti agenti iscritti al Sap.
«Visto che veniamo spesso accusati di fatti che non abbiamo commesso - ha detto Tonelli - chiediamo di essere video-fono registrati in ogni nostra azione e ambiente. In Italia sono già circa 9mila le spy-pen consegnate ai nostri agenti». Secondo il sindacato autonomo, nel 2014 circa 6mila agenti di polizia sono rimasti feriti durante lo svolgimento del loro lavoro, numero in crescita rispetto ai 5.600 dell’anno precedente. La speranza per il Sap è che questi strumenti facciano anzitutto da deterrente.
Tonelli ha quindi attaccato «i professionisti del disordine pubblico e chi li difende in Parlamento, coloro cioè che si oppongono alla videosorveglianza, ma chiedono i codici alfanumerici per identificare gli agenti. «I numeri - ha precisato - creano confusione e porterebbero a una miriade di denunce false che intaserebbero la magistratura. La penna non perdona nessuno, neppure noi». s. m.
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